Scritta da: RisMa
Io non sono ciò che mi è capitato d'essere. Io sono ciò che ho scelto di diventare.
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Io non sono ciò che mi è capitato d'essere. Io sono ciò che ho scelto di diventare.
L'arte è una specie di impulso innato che cattura l'essere umano e lo trasforma nel suo stesso strumento. Per svolgere questo difficile compito gli è a volte necessario sacrificare la felicità e qualunque cosa che renda la vita degna di essere vissuta per l'uomo comune.
Quello a cui opponi resistenza persiste.
La solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno, ma dalla incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti, o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili.
La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.
Un uomo che non è passato attraverso l'inferno delle sue passioni, non le ha superate.
Non dobbiamo pretendere di capire il mondo solo con l'intelligenza:
lo conosciamo, nella stessa misura, attraverso il sentimento.
Quindi il giudizio dell'intelligenza è, nel migliore dei casi,
soltanto metà della verità.
Non rimpiango le persone che ho perso col tempo... ma Rimpiango il tempo che ho perso con certe persone, perché le persone non mi appartenevano, gli anni sì.
Non dobbiamo più soggiacere a nulla, nemmeno al bene. Un cosiddetto bene, al quale si soccombe, perde il carattere etico. Non che diventi cattivo in sé, ma è il fatto di esserne succubi che può avere cattive conseguenze. Ogni forma di intossicazione è un male, non importa se si tratti di alcol o morfina o idealismo.
Dobbiamo guardarci dal considerare il male e il bene come due opposti.
Lodare e predicare la luce non serve a nulla, se non c'è nessuno che possa vederla. Sarebbe invece necessario insegnare all'uomo l'arte di vedere.