Scritta da: Mirko Sbarra
in Frasi & Aforismi (Saggezza)
Non sempre chi si ferma è perduto; a volte "fermarsi" serve per ritrovare se stessi.
Composta sabato 5 dicembre 2015
Non sempre chi si ferma è perduto; a volte "fermarsi" serve per ritrovare se stessi.
Ci sono silenzi che si tramuterebbero in voce solo con un abbraccio.
Ti aspetterò, come il mare aspetta di baciare il sole al tramonto. Come il cielo cerca il vento per allontanare via le nuvole e tornare sereno. Come un prato verde pazienta di essere vestito da un tappeto di margherite a primavera, dopo un lungo inverno. Ti aspetterò, come due labbra che bramano di lambire il caffè al mattino, e poi altre labbra. Come uno sguardo che si perde nell'orizzonte di un paesaggio, sospeso nella leggerezza dello spazio. Ti aspetterò come un bambino, la Vigilia, attende impaziente Babbo Natale. Come una donna desidera sentire pronunciare la parola più bella del mondo, "mamma", dal proprio bimbo. Ti aspetterò così, come si aspettano tutte le cose speciali, in silenzio. Dando voce solo ai desideri che risiedono nella stanza più profonda del mio cuore.
Mi piace esplorare posti nuovi, luoghi incontaminati che nemmeno la mia fantasia credeva potessero esistere. Mi piace camminare lungo le vie dei tuoi pensieri, adagiarmi nelle profondità del letto del tuo cuore, per poi cercare rifugio nello specchio dei tuoi occhi. Mi piace rimanere intrappolato nel tuo sorriso, a tal punto da non voler più trovare alcuna via d'uscita. Perché è lì, che ha inizio il tutto senza fine. Perché è lì, che la vita accende il senso.
Arriverà il giorno che tornerà di moda usare il cuore. Solo allora realizzeremo l'amara consapevolezza che le emozioni non si comprano.
Non proprio tutto passa. Qualcosa resta ancorato nelle profondità del cuore, e rimane impigliato nelle maglie dell'anima. Per sempre.
Quando una persona ce l'hai dentro, è ovunque.
Sono fatte così le persone vere. Quando cominciano a ridere, o a parlare, vanno avanti ore ed ore. Come quando amano. Non smettono mai.
Si cercavano senza volerlo, talmente tanto, che si davano appuntamento ogni giorno in quell'attimo che segnava il loro "per sempre".
Scambiarsi un sorriso lo trovo uno dei gesti più intimi. È un denudarsi. È come dirsi: "Adesso conosci le mie paure, non ferirmi".