Queste ultime settimane con te sono state le migliori della mia vita. E ieri, noi due da soli... non hai idea di quello che ho provato. Ero... una donna e basta. Non una madre, non una maestra, non una nipote. Soltanto io. Non mi capitava da molto tempo.
Suonò il campanello e fece un piccolo passo indietro. Lui comparve sulla soglia e impiegò solo un instante per riconoscerla. La sua espressione manifestava un misto di sorpresa e curiosità, oltre a una traccia di qualcosa che Beth non si aspettava: paura.
Si perdevano solo per trovarsi. Si lasciavano per riabbracciarsi. Si odiavano per amarsi. Erano strani quei due. Tanto da farmi credere che il vero amore esistesse.
A volte, quando si sedeva sul suo letto a guardarlo dormire, le piaceva pensare che nei suoi sogni vivesse in un mondo dove tutti lo capivano, dove il linguaggio era qualcosa che lui spontaneamente comprendeva. Sperava che sognasse di giocare con altri bambini, che gli rispondevano, che non si allontanavano da lui perché non parlava. Sperava che nei sogni fosse felice. Dio poteva concedergli almeno quello. Giusto?
Era consapevole che Logan l'avesse guardata per tutta la serata, sforzandosi di non darlo a vedere e, sapeva di aver fatto lo stesso con lui. La sua attenzione era gratificante. Era lusingata che la trovasse attraente, ma senza mostrare l'urgenza o il crudo desiderio che spesso avvertiva in altri uomini. Logan sembrava soddisfatto di starle semplicemente accanto, ed era proprio ciò di cui lei aveva bisogno.
In effetti penso che tu mi stia dicendo la verità. Solo che non la dici tutta. E la parte che tradisci è proprio quella che mi aiuterebbe a capire che tipo sei.
Ma la parte più interessante era quella specie di scarica elettrica che provava tutte le volte che si toccavano e la fragranza che sentiva quando la faceva girare tenendola per mano, un misto di calore e profumo.