Scritta da: if so girl 84
Nella vita quello che conta non è essere forti ma sentirsi forti e se vuoi qualcosa veramente datti da fare e prendila.
dal film "Into the Wild. Nelle terre selvagge" di Sean Penn
Nella vita quello che conta non è essere forti ma sentirsi forti e se vuoi qualcosa veramente datti da fare e prendila.
Coco: "te ne sei andato senza salutarmi".
Boy: "ti ho scritto una lettera".
Coco: "non l'ho mai ricevuta".
Boy: "non l'ho mai spedita".
Vescovo: Guarda, Signore, e fissa lo sguardo, perché sto diventando spregevole agli occhi di chi mi contempla.
Mi creda, io so cos'è la solitudine; non è una gran bella cosa. Per il mio ruolo, per la mia storia, avrò conosciuto nella mia vita approssimativamente 300.000 persone. Lei crede che questa folla oceanica mi abbia fatto sentire meno solo?
Che cosa ricordare di lei, onorevole Andreotti? Non è mia intenzione rievocare la sua grigia carriera, non è questa una colpa. Che cosa ricordare di lei? Un regista freddo, impenetrabile, senza dubbi, senza palpiti. Senza un momento di pietà umana. Che cosa ricordare di lei?
Post Scriptum: Il papa ha fatto pochino. Forse ne avrà scrupolo.
A suo tempo l'Optalin accesse molte speranze. Ne spedii un flacone persino ad un giornalista, Mino Pecorelli. Anche lui è morto.
Per tutta la vita ho sofferto atroci mal di testa. Adesso sto provando questo rimedio cinese. Ma ho provato di tutto...
"Lei ha sei mesi di vita", mi disse l'ufficiale di leva. Anni dopo lo cercai. Volevo fargli sapere che ero sopravvissuto. Ma era morto lui. È sempre andata così: mi pronosticavano la fine, io sopravvivevo; sono morti loro.
Vescovo: Mi rivolgo allo stato; mi rivolgo agli inquirenti. Io vi chiedo di identificare e di castigare esemplarmente tanto gli esecutori come i mandanti, perché anche questa volta essi non rimangano - specialmente i mandanti - in una sconcertante indeterminatezza.
Livia, sono gli occhi tuoi pieni che mi hanno folgorato un pomeriggio andato al cimitero del Verano. Si passeggiava, io scelsi quel luogo singolare per chiederti in sposa - ti ricordi?
Sì, lo so, ti ricordi. Gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sapevano, non sanno e non sapranno, non hanno idea. Non hanno idea delle malefatte che il potere deve commettere per assicurare il benessere e lo sviluppo del Paese. Per troppi anni il potere sono stato io. La mostruosa, inconfessabile contraddizione: perpetuare il male per garantire il bene. La contraddizione mostruosa che fa di me un uomo cinico e indecifrabile anche per te, gli occhi tuoi pieni e puliti e incantati non sanno la responsabilità. La responsabilità diretta o indiretta per tutte le stragi avvenute in Italia dal 1969 al 1984, e che hanno avuto per la precisione 236 morti e 817 feriti. A tutti i familiari delle vittime io dico: sì, confesso. Confesso: è stata anche per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. Questo dico anche se non serve. Lo stragismo per destabilizzare il Paese, provocare terrore, per isolare le parti politiche estreme e rafforzare i partiti di Centro come la Democrazia Cristiana l'hanno definita "Strategia della Tensione" - sarebbe più corretto dire "Strategia della Sopravvivenza". Roberto, Michele, Giorgio, Carlo Alberto, Giovanni, Mino, il caro Aldo, per vocazione o per necessità ma tutti irriducibili amanti della verità. Tutte bombe pronte ad esplodere che sono state disinnescate col silenzio finale. Tutti a pensare che la verità sia una cosa giusta, e invece è la fine del mondo, e noi non possiamo consentire la fine del mondo in nome di una cosa giusta. Abbiamo un mandato, noi. Un mandato divino. Bisogna amare così tanto Dio per capire quanto sia necessario il male per avere il bene. Questo Dio lo sa, e lo so anch'io.