Io non conosco le vostre vite, il vostro passato ed ancora meno posso conoscere il vostro futuro, ma una cosa certamente la so: tutti noi che abbiamo lasciato questi splendidi commenti, in futuro, ci ricrederemo in un modo o nell'altro, forse si oppure no, su queste poche righe che abbiamo scritto in questi giorni, solo allora ci renderemo conto che il più grande e corretto aforisma del genere umano è il destino stesso. Comunque un grazie di cuore a tutti quanti!
Già, UN PARACADUTE. Mi è sempre mancato, po*rca mi*seria. Ma non me ne pento. Perché... sai qual è il problema? Il paracadute serve quando ti lanci via e lasci che l'aereo pre*cipiti... Ma se l'aereo sei tu, che fai?? E poi, lanciarsi è sempre una sorta di sfiducia nel miracolo dell'ultimo momento...
Ecco: secondo me i paracadute, e anche le reti di salvataggio degli acrobati, sono cedimenti psicologici che ti tolgono quel.. pizzico di fiducia in più che serve per farcela.
No, non mi serve un paracadute. Una bussola precisa, quella sì... Anzi, più che una bussola, un mi*rino preciso, per centrare in pieno quel dan*nato barone rosso...
(E hai capito... rosso... a chi alludo... : )
non lo chiamerei mai "anima gemella"......ma "l'uomo col quale sto bene e a volte sto male"......"l'uomo che ora mi piace"......e quando stai bene e ti piace DEVI sperare che sia x sempre, poi non lo sarà, ma questo non conta.......penso eh :)
Vincenzo, stavolta ti devo contraddire: io sto volando da che sono nato. Certo, non sempre in cieli azzurri; anzi spesso tra tempeste, vulcani, ceneri e lapilli... altre volte tanto radente al suolo da rischiare di falciare l'erba... ma sempre volando.
Volare si può. Per sempre. Forse anche sempre in cieli tersi, se si fanno gli incontri giusti, o almeno se non si fanno quelli sbagliati... : ))
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