Scritta da: Agostino Mauriello
Anche la prudenza può essere una forma di coraggio. E magari a volte rinunciare può essere più coraggioso che azzardare.
Composta domenica 21 settembre 2014
Anche la prudenza può essere una forma di coraggio. E magari a volte rinunciare può essere più coraggioso che azzardare.
Ci sono persone che, per sentirsi importanti, usano il loro punto di forza: la fragilità e le debolezze altrui, sentendosi grandi e indispensabili, giocando a loro piacimento. Quando avranno finito il loro gioco, ti getteranno via, ma non bisogna dispiacersene, perché non servono ad altro.
Capiamo di essere soli solo quando siamo di fronte a persone sbagliate, perché queste persone sono peggio della solitudine, non ti comprendono, non ascoltano i tuoi bisogni, sono vicine con il corpo ma lontane con l'anima.
La vita è un dono meraviglioso che bisogna saper apprezzare, molto spesso la prendiamo sottinteso. Cerchiamo di non sprecare nessuna goccia per viverla nel migliore dei modi.
Quando affrontiamo qualcuno non lasciamoci sopraffare dalla rabbia e dalla sede di vendetta, dovremo essere imperturbabili o falliremo. Noi dovremo saper dominare anche lo "Spirito" oltre a saper controllare la parte fisica di un combattimento.
Oggi viviamo in una società dove l'apparire conta molto e le persone sono schiave delle apparenze, dimenticando la sostanza.
L'amicizia non si deve confondere con l'ascolto, va coltivata. Nei momenti difficili ci deve essere ascolto, condivisione, mostrandosi all'altro e viceversa. La vera amicizia la si vede quando tendi la mano all'altro, sempre.
Ci sono situazioni in cui il distacco è necessario per diminuire il senso di sofferenza, o per evitarlo del tutto.
Non è quanto si sta insieme, ma come lo si sta.
Nella vita si deve essere uniti nei momenti di crisi e non solo nei momenti di abbondanza.