Flash di una macchina fotografica sembrano i miei ricordi. Illuminano la mia notte, risvegliano i miei fantasmi. Ritornano. Chiari, limpidi, rompono l'oscurità. Ritornano! Riaffiora con essi ogni sensazione, e come ieri, anche tu ritorni dentro me. E il vuoto mi inghiotte! Lacrime nuove risalgono a galla rinfrescando la mia nostalgia, ma non dissetano la mia sete di te. Mi manchi troppo! Mulinelli pericolosi sono i ricordi: ti trascinano a fondo e puoi anche non tornare più alla riva della tua vita. Ma voglio lo stesso ancorarti ai miei pensieri e fissarti allo scoglio del mio cuore!
C'è uno tzunami dentro me! Mi scuote, mi lesiona tutte le pareti e tutti i pilastri della mia esistenza... sta per cadere tutto a pezzi e forse sento che è meglio: che si distrugga tutto! Perché io possa ricostruire un nuovo "edificio" in me stessa dove a dipingere le pareti non ci sarà più l'ipocrisia, ma solo Verità e Letizia. Dipingerei le stanze del mio cuore con i colori più chiari che conosco, mischierei i colori più caldi e accesi con quelli pastello e riempirei a secchiate le facciate della mia nuova "me"... sto lavorando per me...
Il "fanciullino" dell'anima mia sta invecchiando... non crede più al bene e alla sua utilità. È triste, sconfitto, pensieroso. Seduto sulle sponde del mio cuore, ne, ascolta i battiti mentre mi ripete che non v'è più ragione di rimanere la. Presa da sentimenti amari, non dico nulla per trattenerlo. Pensare che fino a ieri ero come Peter! Dov'è finita la mia polverina di stelle!?
Vorrei, senza farmi vedere, prendere tutte le facce della gente. Stampate dentro me ho le facce del passato e che per non dimenticare ho inciso nel mio cuore di carne. Quelle altre facce che oggi mi feriscono, contratte, tese, corrotte dal male le porto stampate nel mio cuore di pietra.
A mare, di notte, il buio ti inghiotte! Lo sguardo si perde nell'oscurità alla ricerca di un orizzonte in quella immensità. Sale un angosciante senso di inadeguatezza e l'unico pensiero va alla ricerca di una luce che, seppur minima, può dare un senso ai tuoi passi. Così si perde il mio cuore quando è nella prova: insicuro, vagando nel suo oscuro cammino, trova te, amore mio luce di quel "Faro" più grande che darà la direzione giusta a "chesta varchetella che è sperduta nmiez o mare"...
Occhi belli e grandi con dentro la speranza di che non sa... Ti affidi a me ed io ti vorrei guidare verso un mondo nuovo dove anch'io vorrei poter restare. Bambina mia, grazie per il tuo incondizionato Amore: Abbandonati a me, con ragionevole affetto, perché anch'io con te sconfiggo le mie brutture e il pugno nell'anima mia si scioglie in carezza, allorquando mi prendi la mano e mi guardi fisso, diritto al mio cuore!
Accoglie un alito di brezza la mia inquietudine, vicino a te, mare... Guizzano i pensieri, mentre antichi e recenti scheletri fluttuando tra le onde vanno e sempre tornano ad infrangersi sugli scogli del mio cuore! La già rara gocciolina di gioia rapidamente evapora, senza lasciar traccia, se non nella ricerca spasmodica e nostalgica di un'altra e un'altra ancora. Il dolore no! Al contrario, resta! Si fissa, si incrosta sulle mie rocce. In attesa di quella gioiosa goccia resta in pena... la mia pena.
Tace la vita, urla il silenzio del mio nulla! Rimbomba dalla mia fragilità la voce dei ricordi, foto in bianco e nero che riaffiorano da pozzanghere lontane e mai prosciugate: dal mio cuore impolverito, odo l'ugola mia che piange silenziose note. Tace la vita intorno a me. Nessuno ascolta la mia disperazione e annego nella mia solitudine...
Randagi pensieri Sgombro la mente da cattivi pensieri, ricordi dolorosi che sembrano ancor veri; cani randagi che azzannano il mio Io... e pensare che li tenevo al gunzaglio fino a ieri. Abbaiano alla notte tutto il mio dolore, guaiscono alla luna, mentre di pianto è gonfio il mio cuore. Non può bastare un momento per scaricare tutto il mio tormento!
L'eterno movimento Un'onda bacia la sabbia, l'avvolge, la vorrebbe trattenere a sé, portarsela via, ma non può. Va via trascinato a forza dalle altre onde. Va via malinconicamente. Sembra pianto. È lamento la sua risacca. Ma riesce a tornare. Bacia la spiaggia, ancora, e poi ancora, un'altra volta ancora, e ogni volta porta via con sé un po' della sua sabbia. Incanta questo dolce ed eterno movimento. A volte è un bacio lento, soave ma può diventare tumultuosa l'onda della passione. Ed io spettatore ammaliato mi inchino alla forza di cotanto Amore. Sei tu il mio mare? Ed io sarò per sempre la tua spiaggia?