Scritta da: Angelo Longobardo
La mediocrità è come la veduta di un paesaggio senza verde, dove il cemento è l'unico colore dominante. Quel grigio che mette l'anima nel posto più lontano della sua euforia.
Composta domenica 9 novembre 2014
La mediocrità è come la veduta di un paesaggio senza verde, dove il cemento è l'unico colore dominante. Quel grigio che mette l'anima nel posto più lontano della sua euforia.
Da tutte le mie paure ed imperfezioni ho recuperato le ragioni abbandonando le illusioni.
Si è forti quando la coscienza decide di albergare nella dimora della dignità e nel condominio dei propri pensieri, alimentati dal fuoco della ragione con la corrente del cuore.
Poi ti accorgi che l'età comincia a correre sulle responsabilità della ragione e non riesci più a vedere quanta luce facciano i fanalini posteriori, neanche quando spingi sul pedale del freno. La strada è lì davanti, ti tenta nella voglia di bruciare i tempi per arrivare nel prossimo domani, il cuore annovera i passaggi come se fossero sagome in caduta libera e si sofferma solo su quelle forme irregolari che sanno di diverso, rimettendo in discussione tutto, perfino quel ricordo che brilla di luce propria, ma che non potrà essere mai più forte di una nuova luce che irradia una nuova emozione.
Se ti chiedo un anelito di speranza, non mi rispondere con la voce dell'incoscienza. La grammatica del cuore coniuga l'infinito di ieri col presente di futuro.
Ci sono momenti nella vita dove non bastano mille parole per descriverli; può capitare che l'emozione si emozioni al punto da travolgere se stessa nello specchio delle sue vibrazioni.