Scritta da: Anna Monacelli
in Frasi & Aforismi (Vita)
Tutte le persone hanno qualcosa da insegnare: alcune sono l'esempio pratico di come si deve essere; altre sono l'esempio vivente di come non si deve essere.
Composta venerdì 27 marzo 2015
Tutte le persone hanno qualcosa da insegnare: alcune sono l'esempio pratico di come si deve essere; altre sono l'esempio vivente di come non si deve essere.
Se sarà un'amicizia autentica non temere le battaglie; perché sarà lì e combatterà con te e per te. Non userà la dolcezza per illuderti, ma per difenderti. Non userà la gelosia per possedere il tuo cuore, ma ti condurrà per mano nel suo cuore.
È facile girare le spalle al proprio problema e crearne uno più semplice da superare. Ti sei creato una vita di false traiettorie e falsi sentieri da seguire, solo per illuderti che la strada sarà meno impervia ed il traguardo più semplice da raggiungere. Hai proiettato fuori la frustrazione che ti logora dentro, creando nemici esterni da attaccare ed eliminare. Quando sarebbe così semplice fermarti, scrutarti l'anima e capire che l'unica persona da correggere risiede in te, sei te. Ti isoli nelle tue paure, perché quelle certezze di cartone potrebbero distruggersi alla prima flebile pioggia e così giaci e muori in quell'oscura menzogna, che come una cantilena ti tormenta la mente, la stessa mente brillante che ha creato tutto ciò che ti ha distrutto.
C'era un campo di margherite, è stata la mia primavera. Con esse mi sono adornata il capo intrecciando una corona; ho abbellito la mia casa e le ho ammirate come se potesse splendere sempre il sole. Invece le nubi si sono affollate, il sole ha iniziato a non splendere più come prima. È arrivato l'inverno e i fiori sono appassiti. Ma se penso al loro profumo sorrido e mi sembra di risentire quei piccoli e delicati steli tra le mani. Fiduciosa aspetto nuovamente la mia primavera, fiduciosa so che torneranno nuovamente le mie margherite.
Questa mia umana, materna ed egoistica presunzione di saperti sicura solo tra le mie braccia, mi rende debole ed insicura davanti alla tua talentuosa curiosità. Vai mia bambina, corri verso la tua felicità. Quando ti sentirai smarrita dovrai solo seguire quel sottile, eppur resistente filo, che da sempre lega il mio cuore al tuo e troverai sempre un giaciglio sicuro tra le braccia della mamma.
La paura di cedere e cadere ti ha messo con le spalle al muro.
Serri i pugni per non far scappare quella maledetta carezza.
Le tue labbra sono chiuse, per non sussurrare quelle parole, perle di felicità o frecce avvelenate.
Il cuore batte al ritmo alternato dell'amore e della rabbia.
Lo stomaco si ribella e la tua anima strilla.
Ma il tuo feroce orgoglio lascia che la tua vita si trasformi in ombra. In quell'ombra riderai e ballerai; mangerai e festeggerai, ti vanterai di quanto tu sia stato forte appoggiato a quel muro.
Il sapore amaro del ricordo diverrà abitudine e lo porterai come un fardello, di cui non sentirai più il peso.
La parte di cuore che ho riservato per te è divenuta arida, non crescono più boccioli di rosa, non crescono più neanche le spine ed in questo deserto conserverò il tuo ricordo.
Se tra due amanti entra in gioco l'orgoglio, essi bluffano.
Se il bluff riesce, allora avranno perso la partita.
La sconfinata cultura del superbo diventa nulla di fronte l'infinita saggezza dell'umile.
Nel silenzio di un'ultima carezza, può essere donata l'intensa saggezza di una vita. Nel ricordo di antichi insegnamenti ognuno affronta la sua strada; non con paura vanno intraprese nuove vie, ma con la certezza d'esser guidati da un amore immortale: quello per la vita.