Scritta da: Antonella Coletta
Troppa gente "inconcludente" intorno. Troppe parole. Pochi i fatti degni di stima.
Composta venerdì 25 gennaio 2013
Troppa gente "inconcludente" intorno. Troppe parole. Pochi i fatti degni di stima.
Ciò che unisce davvero al di là del cuore e la simpatia, al di là delle strette di mano e delle pacche sulle spalle, sono la tenerezza, la complicità e le risate.
Ma se la gente ha la coda di paglia che vuol dire? Che gli devo dar fuoco?
Io sono così prendere o lasciare. Se una persona mi piace, mi piace del tutto e ne tengo per me anche i difetti, li accolgo come un dono. Se non mi piace non c'è verso, non fingo e non inganno. Le parti da recitare le lascio agli attori, io vivo per i sorrisi sinceri!
Una donna è la storia di mille strade diverse. Di uomini che han creduto di possederla. Di lacrime riverse su un cuscino. Una donna è la storia di ventri caldi in ospedale e teneri vagiti. Di rincorse dietro un treno, di sogni con in mano un mestolo di legno per il sugo. Di libri adagiati sul comodino e di speranze spesso dimenticate. Una donna è la storia di mille passi diversi. Ma che fanno un bel rumore. Che raccontano una bellissima storia.
A me piacciono le attese, un ritorno alla finestra, una lettera che fa capolino dal borsone del postino. Una telefonata, tanto attesa. Una conferma. Viviamo in un mondo troppo veloce per i miei gusti, che brucia troppo e sente ancor meno.
C'è una netta differenza tra le persone con cui stai bene e le persone cui vuoi davvero bene. Per esempio io del mio giornalaio non ho nulla da dire. Con lui sto bene. Ma del mio cuore di certo non si nutre.
Io credo non sia giusto insistere. Non è che ciò comporti un menefreghismo di fondo, anzi il contrario. Comporta rispetto. Non si può costringere le persone a volerci bene e restarci al fianco sempre e comunque. Non si deve. Non è rispettoso né per noi stessi né per loro. Dopo aver fatto il massimo che puoi per far capire ad una persona che a lei tieni, che la hai a cuore giunge il momento di dire basta. Il lasciar andare indica libertà e affetto vero. Io sono una persona così. Mi chiudo se attaccata. Chiedo spiegazioni e dico in faccia che sto male o che voglio troppo bene. Alla fine mi rendo conto che valgo benissimo anche da sola. Che non posso rincorrere sempre le persone o cercare di capirle. Vorrei esser ascoltata e compresa anch'io. L'unica cosa che resta a volte da fare... è semplicemente lasciare loro la strada libera.
Quando un tuo amico sta male, uno di quelli veri, non da sorrisi di circostanza o frasi fatte, quello delle confidenze vive, delle parole che sanno di fatti, dei musi lunghi che non esistono, di due anime che parlano col cuore. Quando sai che sta male, che vive un forte dolore ti blocchi, resti incredula e taci. Nessuna parola servirebbe, conservi i respiri affinché gli giungano come silenziosi abbracci.
Mi piacciono le cose imperfette, apparentemente venute male. In loro ritrovo bellezza e serenità. In loro so di essere "al sicuro".