Scritta da: Antonio Cuomo
Sai in cosa sbagliamo con le persone? Partire dal presupposto che siano uguali a noi. Sei solo tu, uguale a te stessa.
Composta lunedì 22 maggio 2017
Sai in cosa sbagliamo con le persone? Partire dal presupposto che siano uguali a noi. Sei solo tu, uguale a te stessa.
Il mare nel porto acquieta le sue acque.
Ho sempre bevuto dal calice del tempo per poi ritrovarmi ubriaco tra lacrime di nostalgie.
Il mio pensiero è mare che bagna l'infinito delle tue rive. Sei quel respiro di aria pura, che quando manca rischi di soffocare.
Io non mi arrendo. Ogni tanto mi siedo e aspetto.
Ci ritroviamo qui, nell'incanto del cuore, dove l'anima accarezza il silenzio intorno. Nello scorrere del tempo la voce tua si fa mare, inonda con le sue maree i miei lidi. Ti guardo mia illusoria creatura e mi fermo dinanzi al tuo essere non presenza, come si ferma un bambino dinanzi ad una meraviglia, respiro la tua vuota mancanza e in questo muto dolore mi coccolo di te.
Andare avanti nonostante la strada non sia delle migliori, questa è la vita e non dobbiamo lasciarla.
Chi accontenta gli altri finisce per alimentare un'abitudine che ci lascia nella solitudine.
La vita è una ferita che sanguina sempre e per quando tu la voglia curare, non cicatrizzerà mai.
Tu sei quel posto ideale dove poter restare per sempre. Dirselo labbra su labbra in quel fottutissimo: "voglio solo te".