Il mare è fatto così. Puoi essere il miglior marinaio del mondo, ma arriva lui e ti liquida. L'unica consolazione è comportarti al meglio.
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Il mare è fatto così. Puoi essere il miglior marinaio del mondo, ma arriva lui e ti liquida. L'unica consolazione è comportarti al meglio.
Erano sottili e ben strani, pensava, i collegamenti che si potevano stabilire tra cose in apparenza non connesse: dipinti, parole, ricordi, orrore. Sembrava che tutto il caos del mondo, disseminato in qualche modo sulla Terra dal capriccio di dèi ubriachi o imbecilli - una spiegazione valeva l'altra - o di spietate fatalità, potesse vedersi di colpo ordinato, trasformato in un insieme dalle proporzioni precise, sotto la chiave di un'immagine inaspettata, una parola detta per caso, un sentimento, un quadro contemplato insieme ad una donna morta dieci anni prima, ricordato adesso e ridipinto alla luce di una biografia diversa da quella di chi l'aveva concepito. Di uno sguardo che forse lo arricchiva e lo spiegava.
"Cos'è il peggio per voi?"
"Per me è quando manca ogni speranza: sentire che si è caduti in una trappola".
"Vi ricordo che nessuna trappola è efficace senza la complicità inconsapevole della vittima. Nessuno obbliga il topo a cercare il formaggio nella trappola".
Se ogni guerra è una sorta di viaggio all'inferno, l'Africa è la sua scorciatoia.
Non sta abbracciando me, non sta abbracciando un uomo a cui assegnare un volto, una voce, una bocca. Non era per me che gemeva con tanto dolore le altre volte, non è me che si immagina adesso, ma l'eroe rude, virile e silenzioso che prima reclamava con la voce roca. Il sogno che loro, tutte loro, portano sulla pelle e nel ventre da che mondo è mondo: colui che le ha fecondate e che poi se n'è andato alla volta di Troia su navi nere. L'uomo la cui ombra nemmeno i cinici sacerdoti, i pallidi poeti, gli assennati uomini di pace e di parola che spiano accanto alla tela non terminata, sono mai riusciti a cancellare del tutto.
Spesso le immagini e le situazioni e le fotografie non sono compiute finché non si realizzano gli avvenimenti successivi; come se restassero in sospeso, provvisorie, solo per vedersi confermate o smentite in un secondo tempo. Ci facciamo delle foto, non per ricordare, ma per completarle poi con il seguito della nostra vita. Per questo ci sono foto riuscite e foto non riuscite. Immagini che il tempo mette al loro posto, attribuendo ad alcune un significato particolare e scartandone invece altre che si spengono da sole, proprio come se i loro colori sbiadissero con il passare degli anni.
Il bello è insegnare a volare a un passerotto, perché nella sua libertà è già implicita la tua rinuncia.