E passano i secondi, i minuti, le ore, i giorni, i mesi, gli anni, e tu sei sempre qui, ma io? Io dove sono finita? Persa in uno di quei secondi che mandano il cuore al vento, persa in uno di quei minuti dove tutto è perfetto così com'è, persa in una di quelle ore che sanno d'amore, persa in uno di quei giorni d'inverno dove la nebbia nasconde i tuoi occhi, persa in uno di quegli anni, fatto di tanti istanti in uno dei quali, credo di essermi persa...
Di notte seduta nel letto, seguo con le dita i lineamenti del tuo volto, un viaggio sulla tua pelle di nascosto mentre stai dormendo, in silenzio contemplo la tua dolcezza e sorrido, mi rannicchio accanto a te per non avere più freddo... Al mattino apro gli occhi e mi accorgo che adesso sei tu a sorridere mentre guardi me...
Scrivo qualcosa su di te, ma ad un tratto la mia penna cade sul foglio, mi accorgo che la mia mano mi sfiora le labbra con le dita, chiudo gli occhi, sento i tuoi baci, si blocca il respiro, sento il tuo calore, le mie palpebre si schiudono cercando il tuo viso, ma, non ci sei, tu non ci sei, con me ci sono solo questo foglio e questa penna...
Sere d'estate, passate con il naso all'insù sperando di poter vedere qualche stella cadente, mentre non mi accorgevo che il mio desiderio si era già avverato, quelle sere d'estate non mi accorgevo che già eri lì davanti a me pronto ad amarmi...
Come un ladro rubasti il mio cuore, di nascosto, quando ti chiesi di restituirmelo, mi dicesti che con te sarebbe stato al sicuro, protetto dalle insidie del mondo... adesso perché, perché me lo restituisci fatto a pezzi, come una rovina dopo chissà quale guerra...
Quando tremerai al solo suono dei suoi passi, quando riconoscerai il profumo della sua pelle, quando riuscirai a capire i suoi pensieri tra il frastuono della gente, quando il suo respiro diverrà anche il tuo, quando ogni suo sguardo ti scuoterà le carni, capirai che il tuo cuore non ha più scampo...
In apnea sul fondo del mare, tenuta giù come legata ad un peso, in quelle acque così gelide e pungenti che le mie membra sembravano attraversate da affilate lame di coltelli... Una voce mi diceva: «Lasciati andare, non sentirai più dolore, non sentirai più nulla». Chiusi gli occhi, ma ad un tratto sentii una forza trascinarmi a galla, aprii gli occhi, e, c'eri tu, ed io, tornai a respirare...
Due occhi scuri che brillano come stelle, il loro languido sguardo accarezza la tua pelle, ti sciolgono il cuore e ti confondono i pensieri emozioni che non conoscevi fino a ieri, ti perdi nel suo sorriso mentre le tue mani vorrebbero accarezzare il suo viso, socchiudi gli occhi e taci mentre la tua bocca sogna i suoi baci, volgi lo sguardo altrove e tremi hai paura di mostrargli che è per lui che fremi.
Un giorno mi dicesti che il tuo vivere era solo per me, ma ho capito adesso, che questo è un fardello troppo pesante da portare sulle mie spalle... Il tuo mondo, la tua vita, sono cose che non possono dipendere da me... Ho capito adesso, che la risposta più giusta da darti è solo questa: «Vivi per te, ma fallo insieme a me»...
Non ti prometto di evitare che il freddo degli inverni ti arrivi al cuore, né prometto di proteggerti dal dolore. Non ti prometto di evitare che dai tuoi occhi cadano lacrime, né che queste ti inondino il cuore. Ma, ti prometto che in quegli inverni ci saranno sempre due braccia pronte a riscaldarti il cuore, prometto di attraversare con te quel dolore. Ti prometto che ci saranno sempre due mani ad asciugare quelle lacrime, prometto che da esse ti svuoterò il cuore, per riempirlo con il mio amore.