Scritta da: Barbara Brussa
in Frasi & Aforismi (Anima)
Vi sono dolori crudeli annidati nel profondo, che - come spettri - tornano periodicamente ad infestare le stanze dell'anima.
Composta venerdì 11 dicembre 2009
Vi sono dolori crudeli annidati nel profondo, che - come spettri - tornano periodicamente ad infestare le stanze dell'anima.
Non puoi tenere legata a te una persona che ti ama, se non sei disposto a far qualcosa per averla veramente e completamente. Questo non è amore, ma possesso: un capriccio crudele, che sconfina nel sadismo.
La tristezza, è un velo sottile e trasparente, che ti avvolge l'anima così stretta da impedirle di volare e di respirare.
E i colori, all'improvviso, colano tutti ai piedi del nostro mondo soffocato... formando una pozza grigia, nella quale si vorrebbe annegare.
Le emozioni, amano giocare a nascondino; la cosa buffa è che sono loro a trovare noi, e sovente proprio nel momento in cui ci arrendiamo, stanchi di cercarle inutilmente...
Un amore non corrisposto, nasce nel miele e si consuma nel fiele.
Non si può dare un corpo al Sentimento: è brezza leggera, che sussurra fra le pieghe dell'anima; è tuono, che esplode tra le pareti dell'"Io". Si può solo ascoltarlo e viverlo intensamente, nell'intima profondità della nostra anima. Tutto ciò che diciamo o scriviamo - per quanto intenso possa essere il nostro dire - non è che un misero surrogato della magia o, talvolta, della grande devastazione che proviamo.
Vi sono cose che gli occhi catturano e che, percorrendo sentieri segreti, arrivano al centro del cuore. E lì rimangono, scolpite in ogni battito, scandite dai rintocchi del Tempo... immutate e sublimi.
Erano occhi adolescenti, quelli che catturarono la tua Essenza; sono occhi maturi, quelli che continuano a guardarti con la stessa meraviglia ed entusiasmo di allora. Solo l'Amore è mutato nel tempo: crescendo, anno dopo anno, tra le braccia della Realtà e della Consapevolezza, ha sconfinato nell'Immenso. L'Immenso di Noi...
Abbandonare il campo, non sempre è una resa: talvolta, significa prendere coscienza dei propri limiti e non peccare di presunzione; è un atto di grande coraggio e di profonda dignità.
È più facile giudicare che ascoltare.
Approfittare del perdono ottenuto, per commettere nuovamente e ripetutamente gli stessi "reati", significa insultare l'intelligenza e calpestare l'amore di chi te ne aveva fatto dono, vanificando il senso e il valore del perdono stesso.