Salì senza dar peso ad altro. L'auto partì subito a una velocità elevata. Chiara improvvisamente fu pervasa da un terribile dubbio: quell'uomo era davvero un poliziotto?
Come l'amore di quel genitore nei confronti del figlio che tende ad amare il più debole, consapevole della sua fragilità. Sarebbe bello se imparassimo a guardare con tenerezza i difetti degli altri, proprio come un genitore.
I personaggi racchiusi ma non imprigionati all'interno dell'opera davano l'impressione di uscire da un momento all'altro da quella cornice per confondersi tra l'ammirazione dei presenti. Era la concezione dell'arte che stava sublimando un momento di rara intensità, l'attimo nel quale davvero ci si sente vicini a Dio.
Bravo, Alberto - osservò compiaciuta - a volte la felicità si nasconde in strani meandri. Noi stasera, staremo bene con poco. Qualcun altro starà bene avendo ricevuto molto. Eppure non sempre si comprende che per stare veramente bene si ha bisogno di molto poco. Vogliamo, cerchiamo tanto, senza renderci conto che è proprio quel tanto che, alla fine, ci priva di tutto. La felicità è fatta di momenti. Rincorrere quella eterna sarebbe sbagliato, anche perché non esiste. Se così non fosse perderebbe la sua essenza e smetterebbe di essere tale. La serenità fa più bene della felicità. Serenità, è questa la vera medicina del nostro spirito. Con essa possiamo anche permetterci il lusso, qualche volta, di essere felici.
Luisa continuava con le sue divagazioni, ma era difficile comprendere il senso delle sue espressioni. Loquace ma ermetica, estroversa ma solo in apparenza. Come tutti i veri estroversi, forse.
Alberto rimase immobile, paralizzato. Sembrava che stesse iniziando a capire ma lo spavento era stato più forte della sorpresa e doveva, dunque, resettare quello stato d'ansia e provare a recuperare la sua proverbiale lucidità.
Si chiama Luisa Sinclair, è una giornalista. È una femmina di animale, la vera essenza, l'incarnazione del mistero: quando credi di averla in pugno è la volta buona che l'hai persa.