Scritta da: Bernardo Panzeca
Chi prega chiama a gran voce la propria mamma.
Composta lunedì 7 maggio 2018
Chi prega chiama a gran voce la propria mamma.
Dio ha creato le stelle affinché gli uomini non siano soli la notte e quest'ultimi al contrario, chiudono le tapparelle.
Sognare è come pescare. A volte ci sono notti più fortunate e altre volte notti meno fortunate.
Pregare la notte più che un'abitudine è una necessità. Bisogna pur coprirsi per non gelare.
Non tutte le storie d'amore vanno narrate. Alcune, le più belle, quelle che dopo decenni fanno ancora venire la pelle d'oca, vanno nascoste e sottratte alla vista. Vanno tenute tra il buio e il silenzio. Vanno mostrate solo alle stelle e alla luna. Solo alla memoria è permesso andarle a trovare. Solo quest'ultima può accarezzarle, sfogliarle, osservarle. Sono le storie immortali, quelle eterne e sempre vive. Le storie dove i cuori, nonostante distanti e lontani, continuano a battere forte. Fortissimo. Sono le storie d'amore. Quello vero. Quello unico.
La distanza in amore è sofferenza solo se la notte è priva di stelle.
Le canzoni sono come i ladri. Arrivano all'improvviso mettendoti a soqquadro il cuore.
La forma più alta dell'amore è il bacio tra due pensieri.
Per quanto lente possano essere non esistono nuvole che si fermano.
Chi parla con le stelle si è già confessato con Dio.