Concepivo la libido come il corrispondente psichico dell'energia fisica, e quindi, più o meno, come un concetto quantitativo, che perciò non avrebbe dovuto essere definito in termini qualitativi. Non intendevo più parlare di istinti di fame, aggressivi, sessuali, ma considerare tutti questi fenomeni come manifestazioni diverse dell'energia psichica. Anche in fisica parliamo di energia e delle sue varie manifestazioni, come luce, calore, elettricità. Lo stesso vale anche per la psicologia: se concepiamo la libido come energia, possiamo averne una dimensione abbastanza unitaria. M'interessava stabilire anche per la psicologia un'uniformità simile a quella che nelle scienze naturali esiste come generale energetica.
Una psicologia capace di soddisfare soltanto l'intelletto non è mai una psicologia pratica; l'anima nella sua totalità non può mai essere intesa soltanto con l'intelletto. Ci piaccia o no, il momento della visione universale s'impone, perché l'anima cerca un'espressione capace di coglierla in tutta la sua pienezza.
L'esperienza iniziatica, quindi, rappresenta un mutamento di visuale che permetteva all'uomo di ricollegarsi con il divino. Apparentemente, nel nostro mondo attuale le iniziazioni sembrano scomparse, ma esistono ancora sotto forma di riti di passaggio depotenziati, infatti i vari festeggiamenti che vengono effettuati per il nuovo anno, per le nascite, per i compleanni o per qualsiasi conquista di tipo sociale, sono un pallido ricordo dei riti di rinascita spirituale che accompagnavano in illo tempore l'uomo. Raramente, oggi, questi passaggi corrispondono a mutamenti ontologici dell'individuo che li esaurisce invece in un'acquisizione di concreto potere personale e non in senso simbolico. Per questa ragione l'uomo non riesce più ad attuare quella forma di rigenerazione spirituale che gli era naturale in altri tempi.
La parola credere è una cosa difficile per me. Io non credo. Devo avere una ragione per certe ipotesi. Anche se conosco una cosa non è detto che debba crederci.