Scritta da: Christabella del Mar
in Frasi & Aforismi (Libri)
Mi diletta perdermi nella mente di altrui. Quando non vado a passeggio, leggo; sono incapace di star seduto a pensare. I libri pensano per me.
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Mi diletta perdermi nella mente di altrui. Quando non vado a passeggio, leggo; sono incapace di star seduto a pensare. I libri pensano per me.
Detesto l'uomo che butta giù il cibo affettando di non sapere che cosa mangia. Dubito del suo gusto in cose più importanti.
Gorgoni, Idre e Chimere, le atroci storie di Celeno e delle Arpie, possono riprodursi nel cervello superstizioso: ma esse erano già lì.
Sono trascrizioni, tipi: gli archetipi sono dentro di noi e sono eterni. Come potrebbe accadere altrimenti che lo spettacolo di ciò che, al risveglio, sappiamo essere falso colpisca tutti noi? Forse che concepiamo il terrore per tali oggetti in modo naturale, considerandoli capaci di infliggerci di danni corporali? Oh, no, affatto! Questi terrori sono di origine più antica.
Sono più antichi del corpo, ovvero, anche se non esistesse il corpo, sarebbero gli stessi... Che il genere di terrore di cui stiamo trattando sia puramente spirituale, che esso sia forte, rispetto alla sua mancanza di soggetto, che esso predomini nel periodo della nostra infanzia innocente, sono tutti problemi la cui soluzione potrebbe richiedere di penetrare in qualche modo nella nostra condizione ante-moderna e gettare perlomeno uno sguardo furtivo nella terra d'ombre della preesistenza.
Un uomo che rifiuta le frittelle di mele non può avere un'anima pura.
Niente mi rende tanto perplesso quanto il tempo e lo spazio, e niente mi preoccupa meno, perché non ci penso mai.