Scritta da: Mo
Quando non sappiamo chi odiare, odiamo noi stessi.
dal libro "Invisible monsters" di Chuck Palahniuk
Quando non sappiamo chi odiare, odiamo noi stessi.
L'unico modo per trovare la vera felicità è di rischiare di essere completamente aperta e tagliata.
"Quando capisci" dice Brandy "che quella che racconti è solo una storia. Che non sta più succedendo. Quando realizzi che la storia che stai raccontando sono solo parole, quando puoi sbriciolarla e gettare il tuo passato nel secchio dell'immondizia" dice Brandy, "allora riusciremo a capire chi sarai."
Non importa con quanto scrupolo seguirai le indicazioni: avrai sempre l'impressione di aver perso qualcosa, la sensazione spaventosa sprofondata sotto la tua pelle di non aver vissuto tutto. C'è quel sentimento di caduta nel cuore per essere andato troppo in fretta nei momenti in cui avresti dovuto fare attenzione.
Per favore. Raccontami la mia vita. Raccontami come siamo arrivate fin qua.
"Anche se non riesci ad amarmi, raccontami almeno la mia vita" dice Brandy. "Una ragazza non può morire senza che tutta la propria vita le scorra davanti agli occhi."
Un'altra cosa è che non importa quanto tu possa amare una persona: ti tirerai indietro quando il suo sangue ti scorre troppo vicino.
Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo.
Sani di mente o pazzi.
Stinchi di santo o sesso-dipendenti.
Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi.
A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro.
Oppure possiamo scegliere da noi.
E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito.
Il futuro che avrai domani non sarà lo stesso che avevi ieri.
La gente rivendica i propri diritti sulle persone a cui vuole bene dandogli un nome diverso. Etichettandole come se fosse roba loro.