Scritta da: C. De Padua Visconti
L'autunno mi ricorda il nostro processo vitale, una lenta decadenza della vita, fatta di colori che evidenziano la tristezza dell'anima.
Composta mercoledì 8 novembre 2017
L'autunno mi ricorda il nostro processo vitale, una lenta decadenza della vita, fatta di colori che evidenziano la tristezza dell'anima.
Ti penso continuamente come l'onda del mare che accarezza la riva e bagna dolcemente il tuo corpo.
Il destino è questo: incontrarsi in un luogo sconosciuto, guardare negli occhi di uno sconosciuto, amare per tutta la vita "lo sconosciuto"!
Non siamo più capaci di leggere gli sguardi, le parole taciute, i dolori nascosti, i desideri mancati. Eppure è scritto chiaramente, a caratteri grandi, nelle orbite, sulle labbra, sulle gote. C'è analfabetismo sensoriale, la gente è fredda e non sonda più le anime!
Non si possono domare i pensieri figuriamoci le emozioni!
Di noi ho collezionato tutti i ricordi, in tua assenza li ripasso con ardore nel libro che custodisco gelosamente: "nel mio cuore"!
Ci sono melodie ove le anime affini si riconoscono e si congiungono!
Impariamo le lezioni di giorno e di notte il cuore analizza gli errori.
I politici me l'immagino come pipistrelli diurni. Appesi al soffitto di notte, appena aperti gli occhi al mattino, ti succhiano il sangue.
Molti confondono il frutto dei propri errori con il destino, ma non è così.