La vera eleganza non si compra in boutique, né si ordina su misura. Viene dal cuore e profuma di grazia, cortesia e discrezione. Viene dalla bocca con linguaggio pulito, in parole attente e prudenti. A volte è autoironica, a volte sa fare silenzio. Adorna le orecchie che sanno ascoltare pazienti. Si riconosce negli occhi, chiari specchi dell'anima. Arriva dai gesti, rispettosi, miti e composti. Modesta e solare, bella perché semplice. Esce dalle labbra allenate a sorridere, e magari anche a ridere, se il momento è opportuno. Cura con dignità l'abbigliamento, senza l'ostentazione e la volgarità del nostro tempo.
La felicità è come un delicato fiore che sboccia solo nel terreno fertile della relazione, bagnato dall'empatia dei cuori, seccato dall'aridità della solitudine. Io credo non esista una felicità isolata.
Quando facciamo un complimento sincero, un elogio a qualcuno, oppure regaliamo un semplice sorriso, quando esaltiamo un aspetto positivo di un amico o lo incoraggiamo con un cenno della testa, allora gli doniamo una "carezza". Qualcuno, addirittura, ha fatto uno studio, seppur discutibile, per quantificare il numero di "carezze" necessarie per vivere bene e più serenamente. Ogni persona avrebbe bisogno di almeno tre "carezze" al giorno, meglio se di più. Sapete quante invece ne riceviamo in media? Meno due, per colpa di quelle negative. Siamo quindi sotto di cinque. In genere sono proprio gli errori e i limiti a venir continuamente evidenziati, in maniera esasperante. Io stesso mi ritrovo molto critico soprattutto con le persone a cui voglio bene... ... è così semplice dire: "Questa sera hai cucinato bene"; "Sei carina vestita così"; "Bravi bambini, siete stati abili in quel gioco"; "è stato bello quello che hai detto"; "Sto bene adesso che mi hai ascoltato"; "Ti voglio bene, sai?" Ogni parola affettuosa, ogni sorriso e incoraggiamento, donato e ricevuto, sono capaci di far brillare chi ci sta vicino, e l'universo intero, di scintille di serenità. Io me lo prenderò come impegno perché sono sicuro che accarezzare il viso di una persona è segno di affetto, ma molto più dolce è accarezzarle il cuore.
L'attesa unita all'amore riempie di significato la vita di ognuno. È anche questo il senso del nostro esistere: la speranza di essere attesi, la consolazione di ritrovare qualcuno.