Scritta da: dantino
in Frasi & Aforismi (Vita)
Ogni volta mi lascio corrompere dalle abitudini, soffro la quotidiana febbre di inutilità.
Composta martedì 1 settembre 2015
Ogni volta mi lascio corrompere dalle abitudini, soffro la quotidiana febbre di inutilità.
Ho tasche grandi e gonfie di rimorsi, sovente ho dimenticato di esser vivo, regalando ad altri l'acqua che la mia sete supplicava.
Non fidatevi delle persone sensibili, sono le più intelligenti.
Ho dipinto il muro di un colore cattivo, non ho più infanzia.
Ne ho fatto un gomitolo della mia pazzia da srotolare nei giorni di pioggia.
È nella periferia dei miei silenzi che amo fermarmi e pensare; il disastro del cuore racconta di rumorosi incroci senza segnali stradali, dove sovente si odono incidenti colposi, che io qui nascosto... non voglio sentire.
La libertà ha il sapore agrodolce della solitudine.
Per me chiedo la tempesta ed il profondo abisso, dove i fiori di primavera lacerano la neve, nella speranza di un nuovo sole. Nel mare senz'onde, galleggiano le anime di carta;.
Siamo innamorati come dei sognatori di ciò che la natura ci ha dato da ammirare; siamo terribilmente innamorati di ciò che ci circonda che siamo capaci di condividerlo con la più piccola particella vivente, e con estremo rispetto, senza che ella abbia mai a dolersene. Siamo talmente consapevoli di essere parte del tutto che lo siamo davvero.
Due conchiglie, due farfalle, due croci, ed io coltivo il mio conflitto di ricordi. Le vertigini che il mare della vita aiuta a cancellare, oscillano, dondolandomi di quiete. Esiste nella memoria un ricordo, dove noi dolcemente siamo prigionieri, le braccia della mamma.