Gli autori negano che io sia un autore. Gli attori negano che io sia un attore. Gli autori dicono: tu sei un attore che fa l'autore. Gli attori dicono: tu sei un autore che fa l'attore. Nessuno mi vuole nella sua categoria. Mi tollerano solo gli scenografi.
Fa impressione perché poi fa ben gioco tra i semplici, tra quelli senza cultura e senza conoscenza, che lo seguono sulla via della paura, dello spavento. Per Salvini l'importante è battere il tamburo del nemico, senza distinguere tra terroristi e disperati che non riescono più a vivere o addirittura a sopravvivere e che sono costretti a fuggire dalle proprie terre. Non ha nel suo modo di esprimersi e nel suo giudizio l'intelligenza del valutare i valori delle cose. È un personaggio che non riesco a tenere in considerazione neanche per dieci minuti. Salvini gioca malamente sul vuoto di conoscenza. Chi fa il politico dovrebbe avere una chiarezza morale e profonda e non giocare sul falso e sull'ipocrisia. Questa è gente che usa qualsiasi chiave per ubriacare e sconvolgere gente che non ha conoscenza.
È un aspetto libero, assoluto, del teatro. Cioè quando si sente dire, per esempio, "è meglio mettere delle regole, delle forme limitative a certe battute, a certe situazioni", allora mi ricordo una battuta di un grandissimo uomo di teatro il quale diceva: "Prima regola: nella satira non ci sono regole". E questo penso sia fondamentale. Per di più ti dirò che la satira è un'espressione che è nata proprio in conseguenza di pressioni, di dolore, di prevaricazione, cioè è un momento di rifiuto di certe regole, di certi atteggiamenti: liberatorio in quanto distrugge la possibilità di certi canoni che intruppano la gente.
Avete un po' la vocazione a piangervi addosso, ma Rosa fresca aulentissima, la prima espressione poetica della lingua italiana, è vostra, siete imbattibili per la cultura, la letteratura, la cucina. Per la corruzione purtroppo non avete nessun primato, l'Italia intera soffre di corruzione e i corrotti quando si incontrano si riconoscono subito.
La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune... anzi, è più vero... o almeno, più credibile.
Se siete in crisi, vi sbattete in ginocchio e pregate il Signore, i santi e la Madonna che vi vengano a tirar fuori. Noi atei, al contrario, non ci possiamo attaccare a nessun Santissimo. Per le nostre colpe dobbiamo rivolgerci solo alla nostra coscienza.