- Una madre che ama il proprio figlio, è una mamma. E non una madre. Una mamma è disposta a tutto pur di salvare il proprio bambino -. Guardò Marco di sottecchi. - Perché è lei che lo ha messo al mondo, è lei che lo ha cresciuto. In un certo senso, lo percepisce come una sua metà senza la quale è impossibile vivere.
- Il dolore ti angoscia, ti spiazza, ti fa agire d'istinto. Ma noi dobbiamo esserne il più immuni possibile. Dobbiamo reagire al dolore, prima che questo prenda il sopravvento e ci ammazzi tutti. Dobbiamo stare tranquilli e non farci prendere dal panico -. Si portò una mano sulla fronte. - Soffrire non è una cosa innaturale. Il dolore fa parte della vita ed è giusto provarlo, ma è altresì corretto combatterlo con tutte le nostre forze. È come un mare agitato che noi dobbiamo essere in grado di affrontare senza rimanere vittime delle sue onde. Se ci lasciamo intrappolare, restiamo prigionieri del dolore. La sofferenza è una prova della vita, la sofferenza insegna -. Serrò la mascella e alzò l'indice della mano destra. - "Pathei mathos" - recitò. Si passò la lingua sulle labbra e aggiunse: - Sta a noi affrontare il dolore a testa alta. Sta a noi reagire.
Se si vuole continuare a vivere, bisogna affrontare il dolore. Conoscere i propri limiti e abbatterli. Imbattersi nelle onde con virilità e maestria, con prontezza e audacia. È necessario reagire.
Tom, non cercare in nessun modo di parlarmi anche tu, ascolta e basta. Domani ti accadrà qualcosa di terribile. Una cosa davvero, davvero tremenda. Soffrirai e sarai spaventato. Ma devi fidarti di me. Qualunque cosa accada, qualunque cosa tu veda, qualunque cosa tu senta, qualunque cosa tu pensi. Devi fidarti di me. Non potrò parlare con te. Devo andare. Non mi farò sentire per un po'. Fino a quando saremo di nuovo insieme.