Scritta da: Emanuele Campasano
Chi ride tanto, forse, nasconde qualcosa che poi tanto ridere non fa.
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Chi ride tanto, forse, nasconde qualcosa che poi tanto ridere non fa.
"Laureato" non è sinonimo di "intelligente". Non ci vuole una laurea per capirlo.
"Condoglianze" è un'espressione che non mi è mai piaciuta. Condoglianze. Sentite quant'è fredda e distaccata? È solo una formalità, come può esserla una stretta di mano o un "distinti saluti" alla fine di una lettera.
Non riesco a dire "condoglianze" ad una persona a cui voglio bene. Preferisco abbracciarla, accennare un sorriso e farle sentire che ci sono, piuttosto che usare questa insipida espressione.
"Condoglianze" ha lo stesso valore di chiedere scusa senza pentimento. Sì, ecco, le condoglianze sono come le finte scuse: puoi anche farle, ma il dolore resta.
Un abbraccio, invece, per un attimo ti risolleva e non ti fa sentire solo. E credo ci sia una netta differenza.
Se c'è qualcosa che vorresti fare, falla. Falla adesso. Perché i rimpianti ti logoreranno. Agisci di "pancia". Sii vittima consapevole delle tue emozioni. Se dovesse andar male, potrai guardarti allo specchio e dire di averci provato e quindi di aver vissuto. Tanto quando arriverà l'età in cui tirerai le somme, sarai più deluso dalle cose non fatte che da quelle andate male. Perché dalle batoste si guarisce, dai "se l'avessi fatto", no.
Non preoccupatevi di piacere agli altri. Io, per piacere, non mi sono mai piaciuto.