Scritta da: Enrico Giuffrida
Volontà, determinazione e coraggio sono le vele da issare per iniziare un nuovo cammino, tracciato dalle nostre decisioni.
Composta giovedì 28 novembre 2013
Volontà, determinazione e coraggio sono le vele da issare per iniziare un nuovo cammino, tracciato dalle nostre decisioni.
Vivere all'insegna della paura, è sinonimo di un'esistenza vissuta in un'ermetica e lugubre stia. Il coraggio è riuscire ad abbattere le tetre barriere dello sgomento; il coraggio è riuscire ad alzarsi quando si cade; il coraggio è riuscire a percorrere un cammino anche quando questo è pervaso dalla nebbia dell'incertezza. Il coraggio è saper scorgere la luce, al di là del buio. Il coraggio è correlato all'affermazione delle proprie idee, anche quando queste possono essere contrarie a quelle omogenee della massa.
Tanto più ardua è la salita, incommensurabile sarà la gioia alla vetta.
Cadere e rialzarsi, è emblema sia della forza, del coraggio e della volontà, ma anche momento importante in cui verificare chi è lì a tenderti una mano (ammesso che ci sia).
Ci sono percorsi di vita paragonabili ad elastici. Agli estremi ci sono i protagonisti. A volte uno dei due (o entrambi) tende a sollecitare quest'elastico, che vanno ad indebolire progressivamente la resistenza stessa, sino a generare la rottura finale, i cui effetti rischiano di ripercuotersi sul soggetto passivo.
La vita si presenta a volte carica di emozioni, in particolare quando intraprendi un cammino nuovo ove non si ha alcuna certezza, ma al contrario ci sono dei rischi. L'obbiettivo da raggiungere diventa sorgente di coraggio, tenacia e volontà che ti permette di affrontare ogni tempesta, ogni limitazione. Nessuna esitazione, nessuna paura, ma solo coraggio e volontà di andare avanti.
Tra le aurore glaciali del silenzio, divampa il più intimo pathos.
Ogni rapporto poggia sulle azioni e non sugli incantevoli lemmi.
Il tempo, a volte apporta quella sorta di quiete, sostenuta dai pilastri dell'indifferenza, della totale freddezza dell'animo stesso. Ogni persona (rappresentata da una retta) che in un qualsiasi tipo di rapporto tende a trovare un punto d'intersezione (Punto p) con l'altro soggetto (rappresentato anch'esso da una retta), a seguito di un evento, entrambi tendono a comportarsi come le parallele e più il tempo incalza, minore sarà la probabilità che queste si rincontrano.
Il cuore di ognuno di noi si può paragonare ad un libro, mentre il nostro io (ossia il nostro modo di essere e le azioni da cui ne derivano) ad una sorta di mano che impugna una penna. Ogni istante noi scriviamo sia sul nostro cuore e ci avvicendiamo l'un l'altro nell'incidere sul cuore altrui; ci sono persone che scrivono con una semplice matita e basta un niente che tutto scompare; altre scrivono con una penna delebile; altre ancora riescono ad incidere in maniera profonda sul nostro cuore, non necessariamente ricordi negativi, ma a volte riescono addirittura a rigenerarlo, facendolo risorgere con lo splendore che merita.