Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.
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Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.
Ho sempre sognato di fare il giornalista, lo scrissi anche in un tema alle medie: lo immaginavo come un "vendicatore" capace di riparare torti e ingiustizie ero convinto che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo.
La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.
Il bello della democrazia è proprio questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare.
Ho sempre creduto che se c'è un posto al mondo dove non esistono le razze questo è proprio l'Italia: infatti le nostre antenate ebbero troppe occasioni di intrattenimento.
Quando sento dire che uno è considerato un innovatore perché decide di leggere il tg in piedi, è come se ti chiedessero se scrivi con la biro o con la macchina, e quanto questo influisce.
Si può essere a sinistra di tutto, ma non del buon senso.
A Milano gli affari si combinano con un colpo di telefono, a Palermo anche con un colpo di lupara.
Nei cinque anni di governo del centrodestra, mai una volta Silvio Berlusconi si è fatto vedere in piazza il 25 aprile, mai una parola dedicata agli antifascisti, d'altra parte governare con gli eredi di Mussolini ha un prezzo che si deve pagare.
Comunque, il Cavaliere, in piedi a Milano in piazza del Duomo, al fianco di partigiani come Ciampi, Boldrini e poi Tina Anselmi, Oscar Luigi Scalfaro, Massimo Rendina, Checco Berti Arnoaldi, Giovanni Pesce, Bruno Trentin, Giorgio Bocca, Pietro Ingrao, Rossana Rossanda, Giuliano Vassalli, e i compianti Luigi Pintor e Aldo Aniasi, sarebbe stato ridicolo nonostante il ruolo istituzionale.
La televisione riempie molte solitudini.