Scritta da: Andrea Manfrè
Il supremo frutto dell'autosufficienza è la libertà.
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Il supremo frutto dell'autosufficienza è la libertà.
Ingrata verso i beni passati è la parola che dice: guarda la fine di una vita lunga.
O Dio vuole abolire il male, e non può; oppure può, ma non vuole; oppure non può e non vuole. Se vuole, ma non può, è impotente. Se può, ma non vuole, è malvagio. Ma se Dio può e vuole abolire il male, allora perché c'è tanto male nel mondo?
Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia.
Il divieto non significa necessariamente astensione, ma la pratica sotto forma di trasgressione.
La divinità o vuol togliere i mali e non può o può e non vuole o non vuole né può o vuole e può. Se vuole e non può, è impotente; e la divinità non può esserlo. Se può e non vuole è invidiosa, e la divinità non può esserlo. Se non vuole e non può, è invidiosa e impotente, quindi non è la divinità. Se vuole e può (che è la sola cosa che le è conforme), donde viene l'esistenza dei mali e perché non li toglie?
Si nasce una volta sola, due volte non è concesso, in eterno non saremo più.
Tu, pur non essendo padrone del tuo domani, rimandi la gioia.
La vita così trascorre in questo indugiare e ciascuno di noi rimane senza aver goduto della felicità.
Chi si dimentica dei beni tra le cose che sono successe nella sua vita, è già oggi diventato vecchio.
Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d'amore s'estingue.
Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto.