Scritta da: esterpois
Potrei definire la mancanza di un affetto con una gaussiana. Dove in ascissa metterei il tempo e in ordinata la quantità della mancanza.
Composta giovedì 20 giugno 2013
Potrei definire la mancanza di un affetto con una gaussiana. Dove in ascissa metterei il tempo e in ordinata la quantità della mancanza.
E ho imparato troppo spesso a mie spese che se le cose vanno bene, vanno bene da subito. Non ho più tempo e voglia di rincorrere le persone o elemosinare attenzioni.
Adoro silenzio e amo i cambiamenti bruschi, come quando assapori qualcosa di dolce e poi ti riempi la bocca con del salato. Il prendere a schiaffi accarezzandoti.
Certe cose non si dimenticano, non si può prendere una spugna e cercare di pulirle. Le cattiverie rimangono come cicatrici anche se vorresti farle sparire.
Mi piace paragonare i rapporti tra le persone ai fiori. Ci sono quelli che hanno bisogno di poche attenzione e poca acqua come le piante grasse per vivere bene e ci sono quelli che hanno bisogno di più cure per sopravvivere come le rose. Se sai di non poterti permettere una rosa, prendi una pianta grassa!
Ti puoi staccare la testa o aspettare, e un giorno accadrà, ti sveglierai e non ci sarà più nei tuoi pensieri.
L'apparenza inganna... gli altri e noi stessi... ci impegnamo per apparire ciò che vorremmo essere, e ciò che riusciamo ad "essere" non è percepito come vorremmo.
Quello che ci circonda è sempre uguale, siamo noi che a seconda del nostro stato d'animo, lo percepiamo in maniera diversa.
Sei come un cono gelato che si sta sciogliendo, perché non bisogna perdere tempo se si vuole assaggiare il tuo sapore.
Quando stai in acqua non puoi parlare, ascolti solo il rumore del tuo respiro, il rumore delle bracciate... pensi senza pensare, pensieri stupidi... finisco la quinta vasca, inizio la sesta... pensieri che ti svuotano, riflessioni senza peso, pensieri di pura felicità.