Ho appena trovato quella mia vecchia foto in cui all'incirca a due anni, seduta sul comò della stanza di mia madre, mi guardo allo specchio... che sia vero allora che per noi donne la vanità è una caratteristica genetica? O forse già allora, proprio come adesso, cercavo di comprendere e di definire più chiaramente i contorni della mia figura riflessa nello specchio? E forse senza successo...
Che gioia immensa è addormentarmi con te accanto guardare la tua bella schiena, accarezzare i tuoi fianchi, ascoltare il tuo respiro...
Che gioia immensa è svegliarmi la mattina con te accanto gli occhi ancora chiusi per il sonno, la tua mano che si allunga e mi sfiora, il tuo viso che si avvicina al mio e la tua bocca sulla mia...
E qualche volta nel mezzo della notte mi sveglio, mi sveglio e ti guardo dormire e mi prende all'improvviso la paura che tutto questo possa finire...
Lasciarsi andare senza dover per forza controllare e filtrare parole, emozioni e pensieri. Guardarsi negli occhi e continuare a ridere a squarciagola per qualcosa che non sai neppure spiegare.