È come se qualcuno con un cucchiaio mi stesse svuotando di tutto, anima, essere e organi.
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È come se qualcuno con un cucchiaio mi stesse svuotando di tutto, anima, essere e organi.
E ormai quando piango sento solo le lacrime scendere e percorrermi le guance, il dolore non mi fa più male, non ha niente a cui farlo, perché non ho più un cuore, non ho più un'anima.
L'estrema semplicità è l'abisso del contorto.
A volte, sento il bisogno pulsante di ballare, fino ad avere il fiatone, fino a farmi male ai piedi, fino a quando il mio corpo non diventa caldo e sciolto come lava, il mio sangue ribolle e i miei polmoni si riempono di quell'ossigeno pieno di libera felicità che nient'altro può sostituire.
Quel nero vellutato che ti penetra le palpebre, gli occhi, percorre le vene e avvolge in un abbraccio il cuore, i brividi che da sotto la pelle ti accarezzano come tante dita e viaggiano per tutto il tuo corpo trascinandoti delicatamente in un vortice di calore ed emozioni esplose al fondo dell'anima. Quando ascolto la musica ad occhi chiusi è questo ciò che sento. Un tremito costante di soave ed energetica meraviglia.
Uomo. Genere umano. Chiedo a te: è meglio vivere felici, illusi e immersi nelle bugie o vivere con l'amaro in bocca, da soli, ma consapevoli e fedeli a se stessi?
I regali più grandi sono i ricordi felici. Ed essi sono eterni.
Se apprezzi qualcosa piano piano, l'apprezzi di più.
-Come fai ad avere queste parole dentro?
-a volte vorrei tanto non averle. Non hai idea di cosa si provi. Non mi conosci. Nessuno mi conosce. Perfino io non mi conosco più ormai. Mi ero trovata. Sono stata così tanto me stessa da soffrire per questo. Per poi cedere alle sofferenze d'altri. Ed è stata la cosa peggiore che io potessi farmi.
Per uscire dall'inferno, bisogna lanciarsi nelle fiamme.