L'uomo ha un corpo perfetto. Vi sono vari organi ognuno con diverse fuzioni; possiamo benissimo dire che il corpo umano è una macchina completa. Ma alla fine l'uomo che cos'è? La sua anima. Non so dare una definizione di anima. So solo che mentre il corpo non può vivere per sempre, l'anima vive in eterno. Potremmo dire che l'uomo è il cervello o che il cervello è l'anima stessa. Io sono portata a dire che il cervello è solo un mezzo dell'anima, come il cuore o lo stomaco e tutti gli altri organi. L'anima non si può studiare ed è proprio questo che affascina. Alcuni poi proprio per questo motivo credono che l'anima non esiste. Io penso che esista, anzi ne sono certa. L'anima rappresenta l'io interiore e senza l'anima l'uomo non sarebbe nulla.
A volte mi chiedo quanta tristezza si possa nascondere dietro l'ombra di un sorriso... ormai tutti sorridono ed è diventato difficile scorgere la tristezza negli altri, perché si chiudono dentro. Anche gli occhi, che mostrano il cuore dell'anima, ora mentono e si nascondono. Diventa sempre più difficile aiutare gli altri, ma ancor più difficile è non sentirsi soli. La solitudine e il dolore ci consumano sempre di più e non troviamo la forza di sorridere veramente. Distendiamo le labbra per abitudine, ma dentro la nostra anima muore.
Quando guardo il cielo penso alle stelle silenziose, che senza far rumore, ma brillando di luce propria, ci osservano e stanno, ancora una volta, zitte. Il mio sguardo si perde nell'infinità del cielo e così anche i miei pensieri volano lontano. Mi incanto a guardare quella bellezza che anche di giorno, quando il mondo è sveglio, mi attrae e mi rende felice. Il suo colore quando il sole è alto e non ci sono nuvole è stupendo. Al tramonto poi rende tutto magico. I colori danzano fra di loro e formano un manto di luce che piano piano fa posto al blu della notte. Osservando il cielo mi perdo, ma nello stesso tempo perdendomi nella sua immensità, ne faccio parte.
Dio creò il mondo e infine creò anche l'uomo e la donna. Adamo ed Eva vivevano felici nel Paradiso Terrestre; a loro era concesso tutto, tranne mangiare il frutto proibito dell'albero della conoscenza del bene e del male. L'uomo, disubbidendo Dio, ora era in grado di distinguere il bene dal male e quindi di fare le proprie scelte. Se nel mondo ci sono dolore, crudeltà e ingiustizia non è per colpa di Dio, ma è tutta opera dell'uomo che sovente sceglie la via del male.