Onde del mare sballottate le mie membra più forte che potete. Esse son vogliose di vita e voi scandite il ritmo della mia vita come bambino dondolato da una culla che canta dolce nenia.
Pochi sono i lupi solitari che vivono sulle cime dei monti. Molti amano il branco. Quei pochi eletti vedranno il mondo dall'alto in una dimensione non consueta ma più complessiva: un mondo non poi così grande, anzi piccolo per essere diviso in nazioni, in religioni, razze, branchi. Quei pochi lupi solo disprezzo possono provare per chi nella valle non osa.
Guai agli uomini che non avranno vissuto nel deserto. Guai agli uomini senza dubbi. Guai ai demagoghi vermi. Verrà il regno della solitudine: chi non avrà la vera forza di chi ha vissuto nel deserto sarà condannato a vivere in eterno attaccato all'ombelico gangrenoso di altri miseri uomini.
L'universo brilla di tante luci; ma quante di esse sono vere stelle? Quante stelle mi è sembrato di incontrare nella mia vita! Ma erano solo effimere lucciole! Stelle vere poche. Tutto ciò mi fa sentire più solo, ma anche più forte.
Silenzio nella campagna, un cane abbaia lontano, un leggero fruscio fra i rami d'alberi solitari con le gemme pronte a schiudersi ai primi tepori di una precoce primavera. Silenzio dentro di me, sol un ronzio delle mie orecchie, un senso di pace, la vita che prosegue, uno sguardo al mio passato, non più pesante. La pace, solo quella pace che ti può dare la natura; poi un erotico moto mi pervade, antico, mi spoglio dei miei abiti, mi rotolo nudo sull'erba, e rido, grido, gioisco ed urlo che la vita è bella "nonostante".
Oggi ho accarezzato col mio sguardo il profilo stagliato nel cielo, col sole dietro al tramonto, della mia amata Etna. Accarezzavo le forme sinuose e selvagge di una femmina misteriosa e capricciosa. So che nella sua valle è il mio regno di uomo che cerca continuamente il mistero nelle viscere di un vulcano.