Perché quando si vive fino in fondo si ha paura di un sacco di cose, ma si ha anche un sacco di coraggio, come quello di saltare su un aereo, con in mano solo un biglietto per cambiare tutto.
E non è colpa mia se esiste solo la parola "amicizia" per definire un rapporto tra due individui non fidanzati, perché è evidente che quella parola non basta.
Se non ci fossimo persi, inseguiti, lasciati, rincorsi, se io non avessi pianto, urlato, se lui l'estate scorsa non mi avesse raggiunto in Puglia dove io stavo con un altro ragazzo, se non fossero successe tutte queste cose, ora penso che saremmo solo amici.
Ogni tanto bisogna lasciar andare tutto come deve andare, lasciar succedere le cose, seguire l'onda del proprio destino e stare a vedere dove ti porta.
Dicono che quando ti aspetti troppo una cosa questa non accade mai, e più ti prepari per quell'evento più quello scappa. E la teoria vale anche all'incontrario: se stai pregando con tutto il cuore che un certo evento non si verifichi, puoi star certo che si verificherà il prima possibili. E non vale fare i furbi e fingere di desiderare qualcosa che in realtà non si vuole affatto. La cosa migliore da fare è non pensare. Peccato che io non ci riesca.
Chi se ne frega del futuro. Non mi importa quello che succederà domani, dopo domani, tra dieci anni. Non mi importa se troverò un buon lavoro, se sarò felice o triste, non ha nemmeno senso pensarci. E il mio passato, gli sbagli che ho fatto, tutte le paure e le cazzate, è già parte di me senza che io mi ostini a disperarmi sulla carcassa. Ho tolto tutto ed è rimasto solo quel momento. L'importante è adesso.
Quando finalmente ti decidi a fare qualcosa, quando dopo aver tanto atteso prendi una scelta che potrebbe cambiare la tua vita, una novità improvvisa mescola di colpo tutte le carte in tavola.
Ogni tanto penso che bisognerebbe lasciar andare tutto come deve andare, lasciar succedere le cose, seguire l'onda del proprio destino e stare a vedere dove ti porta... Altre volte penso che bisogna combattere e cercare di raggiungere quello che si vuole con tutte le proprie forze. Ma quando mi guardo indietro, non so mai ricostruire come sono andate realmente le cose, quali sono state le cause, quali le ragioni che mi hanno spinto a comportarmi in un certo modo. E allora torno a fare programmi per il futuro e sono sempre due le voci che mi si agitano nel cervello: una che dice di lasciar andare, l'altra che dice di prendere. E io alla fine non faccio nessuna delle due cose, continuo ad oscillare tra l'una e l'altra.