Scritta da: Federica Contini
in Frasi & Aforismi (Saggezza)
Ahi, ciechi! Il tanto affaticar che giova? Tutti torniamo alla gran madre antica, e il nostro nome appena si ritrova.
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Ahi, ciechi! Il tanto affaticar che giova? Tutti torniamo alla gran madre antica, e il nostro nome appena si ritrova.
Non riesco a saziarmi di libri. E sì che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario; ma succede anche coi libri come con le altre cose: la fortuna nel cercarli è sprone a una maggiore avidità a possederne. Anzi coi libri si verifica un fatto singolarissimo: l'oro, l'argento, i gioielli, la ricca veste, il palazzo di marmo, il bel podere, i dipinti, il destriero dall'elegante bardatura e le altre cose del genere, recano con sè un godimento inerte e superficiale; i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di famigliarità attiva e penetrante.
Sono posseduto da una passione inesauribile che finora non ho potuto né voluto frenare. Non riesco a saziarmi di libri.
Spero che la morte mi colga mentre sono intento a leggere o scrivere, o, se a Dio piacerà, mentre prego e piango.
Quanto piace al mondo è breve sogno.
Seguite i pochi e non la volgare gente.
Ciò che ero solito amare non amo più; mento; lo amo ma meno; ecco ho mentito di nuovo. Lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmento ho detto la verità.
È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza.
Allor fui preso, e non mi spiacque poi; sì dolce lume uscia dagli occhi suoi.