Scritta da: Gabriela Pannia
Scrivere è parlare a bocca chiusa, ma con l'anima spalancata.
Composta domenica 1 giugno 2014
Scrivere è parlare a bocca chiusa, ma con l'anima spalancata.
Verrà il bene e verrà il male, verranno cieli sereni e verranno tempeste.
Non abituarti a niente di essi.
La vita è una giostra in moto perpetuo.
Con l'anima scalza si fa meno strada, ma è strada che conta.
Sono vittima dello stesso mal di mare dei pescatori, di quella nostalgia che ti attanaglia quando brami la solitudine di una spiaggia; lì, solo tu, a raccattare risposte che conosci oppure no, fatte di onde inscrespate, d'intuizione profonda, di svolta e di silenzio.
Un amico non potrà evitarti la tempesta, ma ti terrà per mano e l'attraverserà insieme a te.
Chi ti ama alla fine, a parte tutto, alla sera ti aspetta.
Che il cielo ti voglia bene, che le piccole cose riescano sempre a far breccia nel tuo cuore.
Comprendi la rabbia se l'hai sentita ruggire nella gola, comprendi la tristezza se l'hai sentita scendere dagli occhi, comprendi la felicità se l'hai sentita galoppare nelle vene, comprendi il dolore se ti si è stretto come un nodo intorno al cuore; comprendi tutto ciò che hai sperimentato, almeno una volta. Il resto non lo comprendi affatto; prova, quindi, a non giudicarlo.
Amico è chi, tra amici, si conferma amico degli amici assenti.
Tu dimmi che amore può esistere, senza amore di sé.