Scritta da: Luca Englaro
Gl'italiani non hanno costumi; essi hanno delle usanze.
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Gl'italiani non hanno costumi; essi hanno delle usanze.
Narrasi che tutti gli uomini che da principio popolarono la terra, fossero creati per ogni dove a un medesimo tempo, e tutti bambini, e fossero nutricati dalle api, dalle capre e dalle colombe nel modo che i poeti favoleggiarono dell'educazione di Giove. E che la terra fosse molto più piccola che ora non è, quasi tutti i paesi piani, il cielo senza stelle, non fosse creato il mare, e apparisse nel mondo molto minore varietà e magnificenza che oggi non vi si scuopre. Ma nondimeno gli uomini compiacendosi insaziabilmente di riguardare e di considerare il cielo e la terra, maravigliandosene sopra modo e riputando l'uno e l'altra bellissimi e, non che vasti, ma infiniti, così di grandezza come di maestà e di leggiadria; pascendosi oltre a ciò di lietissime speranze, e traendo da ciascun sentimento della loro vita incredibili diletti, crescevano con molto contento, e con poco meno che opinione di felicità.
Questa età superba che di vote speranze si nutrica, vaga di ciance, e di virtù nemica; stolta che l'util chiede, e inutile la vita quindi più sempre divenir non vede.
L'immaginazione è la prima fonte della felicità umana.
L'arte non può mai uguagliare la ricchezza della natura.
Bella ed amabile illusione è quella per la quale i dì anniversari di un avvenimento, che per la verità non ha a fare con essi più di un qualunque altro dì dell'anno, paiono avere con quello un'attinenza particolare, e che quasi un'ombra del passato risorga e ritorni sempre in quei giorni, e ci sia davanti.
Quanto più del tempo si tiene a conto, tanto più si dispera d'averne che basti; quanto più se ne getta, tanto par che n'avanzi.
Nei guai non ci vuol pianto ma consiglio.
Non si vive al mondo che di prepotenza.
Il genere umano non odia mai tanto chi fa del male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.