Questa mattina vorrei trasmetterti un mio brivido d'amore. Che tu lo recepisca col cervello, che ti percorra tutta la schiena, che scivoli sulle tue gambe, arrivi ai tuoi piedi e poi torni su, ti accarezzi dolcemente il seno e muoia sulle tue labbra.
Un sorriso posticcio sul viso non cancellerà di certo le sofferenze del tuo cuore. No, quelle restano. Come cicatrici sulla pelle. Ma non dolertene più di tanto; piuttosto, continua a camminare, anche ora che non sai dove andare e non ti è ben chiara la direzione. Sai bene però che il tuo percorso si discosta nettamente da quello or ora intrapreso. Allora, almeno questo, io ti chiedo, in questa fredda e bigia giornata di fine novembre, parzialmente allietata da qualche chiazza di neve nell'agro circostante. Ascolta il tuo silenzio. Ascoltalo attentamente. E fa ciò che esso ti suggerisce!
La sofferenza si fa strada ed incancrenisce il cuore di colui che vorrebbe esser preso come è realmente, invece viene accettato esclusivamente per quel che sembra.
Vero uomo è chi, nonostante le avversità, prende in pugno la situazione e non si lascia scoraggiare dagli eventi funesti anzi, trae spunto proprio da quelli per costruire la propria vittoria.
La vita è sofferenza, amico, è una strada nella quale ci si perde. Spesso. Ma questo non deve farti mai smettere, neppure per un secondo, di cercare te stesso, la tua essenza, quel che realmente sei ma che ancora non sai.
Ascolta un consiglio. Uno solo. Poi non ascoltarmi più. Fai sempre tutto quel che ti senti davvero di fare perché ti fa stare davvero bene! Ascolta te stesso, il tuo cuore, la tua anima... la tua essenza più pura. A costo di andare contro tutto e tutti, anche contro la tua persona. Contro la tua ratio. Ma se lo farai, se deciderai di andare contro te stesso, àrmati di paracadute perché quando si vola troppo in alto il rischio di cadere è altissimo! Il resto è merda. La vita è tua e nessuno può rivendicarne diritti.