Scritta da: Giusva Iannitelli
Deve esserci un esame di coscienza che non conosce coloriture e discriminanti politiche.
Composta venerdì 10 aprile 2009
Deve esserci un esame di coscienza che non conosce coloriture e discriminanti politiche.
Il malessere è nella insufficiente tutela del lavoro, della vita sul lavoro. Questo è stato e rimane un mio assillo.
L'unità nazionale è il bene primario da tutelare e consolidare.
Sarò il presidente di tutti e non solo di quelli che mi hanno eletto.
In un mondo interdipendente nessuno può più costruire muri, evitare il movimento delle persone e limitare la circolazione delle idee. Questo vale anche per l'idea che si debbano rispettare e proteggere i diritti umani.
Si può considerare penoso che da qualunque parte, nel Sud e nel Nord, si balbettino giudizi liquidatori sul conseguimento dell'unità, negando il salto di qualità che l'Italia tutta, unendosi, fece verso l'ingresso a vele spiegate nell'Europa moderna.
Celebrare il 150º Anniversario dell'Unità d'Italia significa diverse cose: significa verificare da dove veniamo, ma anche dove siamo arrivati e dove andiamo.
Tante volte la religione è un fatto pubblico e l'impegno della Chiesa cattolica nella vita sociale è essenziale anche da un punto di vista della società civile.
Se il giornalista è cieco vede solo le ombre. Se il giornalista non è cieco vedrà anche le luci.
La crisi è sconvolgente, ma ne può uscire un'Italia più giusta.