Amare i nemici è l'unica via perché non resti sulla terra neanche un nemico.
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Amare i nemici è l'unica via perché non resti sulla terra neanche un nemico.
Quando noi camminiamo, indifferenti o frenetici, sulla superficie della terra, noi calpestiamo, in verità, quel che fu, un giorno, carne sensibile di esseri vivi.
L'uomo non è che un quadrupede riottoso e maligno che, a forza di superbia, riesce a star ritto sulle zampe di dietro.
Nel più nobile mondo eroico dell'antichità non c'è posto per l'amore che distrugge l'odio e piglia il posto dell'odio, per l'amore più forte della forza dell'odio, più ardente, più implacabile, più fedele; per l'amore che non è oblio del male ma amore del male - perché il male è una sventura per chi lo commette più che per noi - non c'è posto per l'amore dei nemici. Di questo amore nessuno parlò prima di Gesù: nessuno di quelli che parlarono d'amore. Non si conobbe quest'amore fino al Discorso sulla montagna.
Tutto ciò che è davvero desiderabile è per gli uomini impossibile; tutto ciò che è possibile abbassa o delude, cioè non è desiderabile.
Quando il diavolo di Goethe dice: "se non mi fossi riservata la fiamma non avrei nulla per me" mentisce come sempre. Neppure la fiamma appartiene all'eterno Diseredato. Come Dio s'è riservato, tra i giorni, quello del riposo e tra i liquori della vita il sangue Egli ha preso per sé, tra gli elementi, l'amorosa tremendità del fuoco.
I giorni di settembre sono, fino all'ultimo meriggio, ariose e melodiose strofe classiche che all'avvicinarsi della notte diventano troppo buiosamente romantiche.
Tùndalo, filosofo impossibilista, scandagliava un giorno il suo viso nella specchiera di una locanda e diceva fra sé: "Vedo due sopraccigli, due occhi, due narici, e due orecchi. Perché mai Dio ci ha dato una sola bocca? Eppure io penso che ci vorrebbe una bocca per divorare, per mordere, per vomitare e per urlare e un'altra bocca per sorridere, per baciare e per cantare".
Il mare non bacia le sponde ma le schiaffeggia o le rode; dalle rive si staccano ad ogni istante vapori e velieri, carichi d'uomini che muovono alla conquista della vita e del mondo.
L'uomo, fra tutti gli esseri che sono in terra, è il solo che si sforzi d'imitare il suo padre antico, che tenti di tornare, nei suoi più vivi ed alti momenti, allo stato del sole o almeno di assomigliarsi a lui.