Il giorno in cui morirono i sentimenti, tutto divenne freddo e vuoto... i volti, gli sguardi, le anime. Il giorno in cui morirono i sentimenti, morì la bellezza dei sorrisi, degli abbracci, dei baci rubati, dei silenzi di un tempo non nostro. Il giorno in cui morirono i sentimenti, morirono gli uomini o ciò che restava di loro. Il giorno in cui morirono i sentimenti è stato ieri, è oggi, sarà domani, lo è ogni qualvolta guardiamo il suo sorriso e il nostro cuore non trema più.
Credo semplicemente che la musica sia la colonna sonora della nostra vita e, come nei film, cambia a secondo dei momenti scanditi dai nostri stati d'animo. Pensate a quanto sia triste e vuota una vita senza musica, senza quelle sette note che ci regalano ogni volta un'emozione, un brivido. Quale altra forma d'arte potrebbe mai riempire i silenzi, i vuoti o i semplici momenti della quotidianità. Pensate a quante volte la musica vi è stata accanto a farvi compagnia quando intorno a voi non c'era nessuno, quando eravate solo voi e le vostre insicurezze, le vostre paure. Come potreste mai farne a meno di una ragione di vita? Di un suono, di una melodia che vi entra dentro sino a toccarvi l'anima. E cosa sarebbe infondo questa vita senza musica se non un quadro senza colori.
È facile complimentarsi davanti alla bellezza quando essa si presenta davanti ai nostri occhi, il difficile sta nel cercarla e apprezzarla quando si cela dietro la profondità di uno sguardo o la semplicità di un gesto.
Ogni tanto abbiamo bisogno di fermarci un attimo, di mettere in pausa la nostra vita e riflettere su di essa. Nonostante lo cerchiate non troverete mai il tasto "rewind", per il semplice fatto che il tempo è l'unica cosa che non potrete mai controllare. Restate fermi e osservate come tutto in torno sia in continuo movimento, come le persone entrano ed escano dalla vostra vita, come vi trovate ad affrontare quei tanti piccoli ostacoli che ogni giorno vi si pongono davanti. Guardate come vi emozionate ancora un volta senza volerlo. Sì, è vero, il tempo non si può controllare, ma abbiamo la straordinaria opportunità di viverlo e di scegliere come meglio farlo.
2500 anni fa un certo Aristotele in uno dei suoi scritti più celebri affermava "ogni popolo ha il governo che si merita". Sono passati molti anni da quell'affermazione e l'Italia continua ad avere il governo che merita il suo popolo ma un popolo che non merita l'italia. Ebbene si questo popolo non merita, una nazione, un territorio che ha nei suoi antenati e nelle sue radici una storia e una cultura così vasta che per secoli il mondo intero ci ha invidiato. Non sto qui a celebrare quello che è stato il nostro glorioso passato, chi ha studiato lo saprà bene ed anche meglio di me, chi non lo conosce invece, chi non conosce il proprio passato, farà parte di quella grande maggioranza di individui che ci hanno portato ad arrivare a questo triste punto nello scorrere inevitabile del tempo e della storia. Chiudo la mia parentesi citando altre brevi e concise parole: "chi ignora il proprio passato non avrà futuro". Insomma il vostro futuro, o meglio le basi per costruirlo sono state poste dai nostri antenati ma se non le conoscete non costruirete mai il vostro futuro, sarete solo comparse di un tempo non vissuto.
Fermate questa insaziabile voglia di sentirvi "grandi" quando non avete ancora l'età per essere uomini. Vivete i vostri anni al meglio, divertitevi, sognate, siate liberi di dare un volto alla felicità. Vivete la vita camminando e non correndo perché certe emozioni, certi momenti, certe risate avranno un sapore diverso quando sarete grandi e la vita non tornerà indietro per restituirvele.