Lui ha patito brutte esperienze, io sono stato, anche artatamente, disinformato. Lancio una mela, la mangia dopo qualche istante vincendo le ultime reticenze, ed io mi impongo di vincere le mie. Mi avvicino e il cinghiale fa lo stesso. Qualche barriera è caduta.
Il Vltava, il bellissimo fiume dal colore verde smeraldo, seziona perfettamente la città. Da un lato i quartieri alti e ricchi di verde, dall'altro meravigliosi palazzi e monumenti. Praga, un mirabile equilibrio tra natura ed arte.
I piccoli tram si inerpicano nervosi lungo le salite. Dal mare si sale in collina poi si ridiscende verso il centro. Tutto è molto familiare ma non rientra nel già visto. La varietà stilistica crea armonie e dissonanze. Il linguaggio è caldo e immediato. Lisbona mi avvolge.
Lo jogging si pratica fino a tarda ora intorno a quattro laghetti paralleli dove trovano dimora le anatre e i cigni. Questi ultmi sono lucenti macchie bianche lungo la superfice dell'acqua. A lato deliziose casette non sembrano temere l'umidità e godono dei riflessi dei lampioni. Uno scorcio fiabesco di Copenhagen.
I fiori di montagna sono i più ammirevoli: tenaci fino allo sfinimento di fronte alle intemperie, sanno che altri della stessa specie sono pronti a prenderne il posto, sbocciando anche negli stessi punti. Quando cedono al gelo il loro spirito pulsa ancora qualche istante sotto la coltre.
Il suicidio oltre che drastico è affrettato: molte persone spengono definitivamente ciò che a loro sembra morto senza valutare che in tanti casi si tratta di un coma reversibile.
Quando gli sbarramenti, reali o psicologici, sono troppi, ripercorro mentalmente la parte più armoniosa del già vissuto per trovare adesso almeno un pertugio.