Scritta da: GIUSEPPE CASSANO
E così
arrivammo a Punta Campanella
con soprabito e paltò, sottobraccio
e Capri ci salutò all'improvviso, nel cielo terso
dopo cinque chilometri sudati di pietre
tenendoci per mano
sciroppati con le scarpe da passeggio
sorridevamo ai Torinesi, ai Tedeschi, agli Inglesi
che ci guardavano allibiti in tute da trekking
annusammo l'aria scattandoci le foto
il vento ci baciava guastandoci i capelli
stavamo lì, di fronte all'isola distrutti ma felici
rimanemmo seduti ricordando quante volte
per la stanchezza lo sconforto ed il calore
eravamo stati per tornare indietro
siamo peggio di due muli - dicemmo ridendo.
Ricorda, quando stai per tornare indietro ricorda
noi siamo quelli di Punta Campanella.
Composta martedì 15 gennaio 2013