Scritta da: Poetessa innamorata
È meglio essere infelicemente innamorati che essere infelicemente sposati. Alcuni fortunati riescono in tutte e due le faccende.
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È meglio essere infelicemente innamorati che essere infelicemente sposati. Alcuni fortunati riescono in tutte e due le faccende.
La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.
Il viaggio è una specie di porta, attraverso la quale, si esce dalla realtà.
La cosa più insignificante racchiude un po' d'ignoto. Troviamolo.
Amore è una breve parola, che però abbraccia tutte le altre, perché comprende il corpo, l'anima, la vita e tutto l'essere.
Noi lo percepiamo così come avvertiamo il caldo del sangue, lo scopriamo come l'aria, lo portiamo in noi stessi come i nostri pensieri.
Per noi null'altro esiste di più importante.
Le parole d'amore, sono sempre le stesse, prendono il sapore delle labbra da cui escono.
Una spugna per cancellare il passato, una rosa per addolcire il presente e un bacio per salutare il futuro.
Non esiste felicità paragonabile al primo sfiorarsi di due mani, quando una domanda "mi ami?" e l'altra risponde "si, ti amo".
Esiste un sentimento più forte della curiosità femminile?
Sapere, conoscere quello che si è sognato! Che cosa non farebbe la donna per ottenere questo? Quando s'è destata la curiosità impaziente d'una donna, ella commetterà ogni pazzia, ogni imprudenza, ogni atto temerario, non indietreggerà di fronte a niente. Naturalmente parlo delle donne che sono veramente tali, dotate di quello spirito triplo fondo che in superficie sembra freddo e giudizioso, ma che possiede tre scomparti segreti ricolmi: l'uno dell'inquietudine delle femmine sempre in fermento; l'altro di furberia con l'apparenza della buona fede, ma furberia delle persone devote, di gusti difficili, e pericolose; e finalmente l'ultimo di seducente galanteria senza scrupoli, d'inganni squisiti e di perfidie dolcissime, insomma di tutte quelle perverse qualità che spingono al suicidio gli amanti imbecilli e creduloni, mentre fanno beati tutti gli altri.
Noi non scriviamo per il popolo. Qualsiasi tipo di arte si rivolge solo all'aristocrazia intellettuale di una nazione.