Le migliori frasi di Italo Calvino

Scrittore e partigiano, nato lunedì 15 ottobre 1923 a Santiago de Las Vegas de La Habana (Cuba), morto giovedì 19 settembre 1985 a Siena (Italia)
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Scritta da: dangerousstar
Urlava di dolore e di vittoria e non capiva niente e si teneva stretto al ramo, alla spada, nel momento disperato di chi ha vinto la prima volta ed ora sa che strazio è vincere, e sa che è ormai impegnato a continuare la via che ha scelto e non gli sarà dato lo scampo di chi fallisce.
Italo Calvino
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    Scritta da: Leandro Mancino
    Ecco o futuro sono salito in sella al tuo cavallo, quali nuovi stendardi mi levi incontro dalle torri di città non ancora fondate? Quali fiumi di devastazione dai castelli e dai giardini che amavo? Quali impreviste età dell'oro prepari tu, malpadroneggiato, tu fueriero di tesori pagati a caro prezzo, tu mio regno da conquistare, tu... Futuro.
    Italo Calvino
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      Scritta da: Cro
      Guadato il fiume, valicato il passo, l'uomo si trova di fronte tutt'a un tratto la città di Moriana, con le porte d'alabastro trasparenti alla luce del sole, le colonne di corallo che sostengono i frontoni incrostati di serpentina, le ville tutte di vetro come acquari dove nuotano le ombre delle danzatrici dalle squame argentate sotto i lampadari a forma di medusa. Se non è al suo primo viaggio l'uomo sa già che le città come questa hanno un rovescio: basta percorrere un semicerchio e si avrà in vista la faccia nascosta di Moriana, una distesa di lamiera arrugginita, tela di sacco, assi irte di chiodi, tubi neri di fuliggine, mucchi di barattoli, muri ciechi con scritte stinte, telai di sedie spagliate, corde buone solo per impiccarsi a un trave marcio. Da una parte all'altra la città sembra continui in prospettiva moltiplicando il suo repertorio d'immagini: invece non ha spessore, consiste solo in un diritto e in un rovescio, come un foglio di carta, con una figura di qua e una di là, che non possono staccarsi né guardarsi.
      Italo Calvino
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        Scritta da: dangerousstar
        L'amore riprendeva con una furia pari a quella del litigio. Era difatti la stessa cosa, ma Cosimo non ne capiva niente.

        - Perché mi fai soffrire?
        - Perché ti amo.
        Ora era lui ad arrabbiarsi: - No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore.
        - Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.
        - Mi fai soffrire apposta, allora.
        - Sì, per vedere se mi ami.

        La filosofia del barone si rifiutava d'andar oltre.

        - Il dolore è uno stato negativo dell'anima.
        - l'amore è tutto.
        - Il dolore va sempre combattuto.
        - l'amore non si rifiuta a nulla.
        - Certe cose non le ammetterò mai.
        - Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri.
        Italo Calvino
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