Non ci sono orologi nella Sofferenza, solo un ticchettio incessante.
dal libro "Scritto sul corpo" di Jeanette Winterson
Non ci sono orologi nella Sofferenza, solo un ticchettio incessante.
Il buco che ho nel cuore ha la tua forma, e nessun altro può colmarlo del tutto. Perché dovrei desiderare che lo faccia?
Voglio che tu venga da me senza passato... le frasi che hai imparato dimenticale! Dimentica di aver frequentato altri luoghi, altre stanze da letto, vieni da me come se fosse la prima volta... non dire ti amo fino al giorno in cui non me lo dimostri".
L'amore non è qualcosa di negoziabile. L'amore è la cosa più forte del desiderio e l'unica vera ragione per resistere alle tentazioni.
Questa è la mia vita, fissata con morsetti di acciaio al ventre di mia madre e poi proiettata nel nulla come la corda usata dagli indiani per tendere le trappole. Non faccio che tagliare e riannodare la corsa. Mi arrampico e scivolo giù. A mantenere la tensione è la tensione stessa, la spinta fra ciò che sono e ciò che posso diventare. È il tiro alla fune fra il mondo che eredito e quello che invento.
Non faccio che tirare, che aggrapparmi disperatamente alla vita, non importa se la fune comincia a sfilacciarsi. Sono così avviluppata su me stessa, come una felce o un'ammonite, che quando mi dipano anche il reale e l'immaginario si dipanano insieme a me, così come insieme sono saldati: fibre della vita annodate una all'altra nel tempo.
L'estensione ignota dei miei bisogni mi spaventa.
Non so quanto grandi siano o quanto alti, so solo che non vengono soddisfatti. Se vuoi misurare la circonferenza di una goccia d'olio puoi usare la polvere di licopodio. Ecco cosa cercherò.
Un barattolo di polvere di licopodio da spargere sui miei bisogni per scoprire quanto sono grandi.
- Raccontami una storia, Pew.
- Che storia, Piccola?
- Una a lieto fine.
- Non ne troverai una in tutto il mondo.
- Nessun lieto fine, dunque?
- Nessuna fine.
L'amore è un intruso disarmato.
- Raccontami la storia, Pew.
- Che storia, Piccola?
- La storia del segreto di Babel Dark.
- C'entra una donna.
- Dici sempre così.
- C'è sempre lo zampino di una donna: una principessa, una strega, una matrigna, una sirena, una fatina buona o una fata tanto malvagia quanto bella, oppure tanto bella quanto malvagia. Ne manca qualcuna in questa lista? Poi c'è la donna che ami.
- Chi è?
- Questa è un'altra storia.
Non fidarti mai di quel che vedi. Ci sono cose che non possono essere viste.