Scritta da: Obsidienne
Sono stanca di pensare, voglio solo sentirti. Ti muovi sopra di me, dentro di me, con maestria, fino ad avvolgermi. Sussurri cose che non sento. Precipito.
dal libro "La ragazza che ti amò due volte" di Joanna Barnard
Sono stanca di pensare, voglio solo sentirti. Ti muovi sopra di me, dentro di me, con maestria, fino ad avvolgermi. Sussurri cose che non sento. Precipito.
"Preferiresti essere da un'altra parte?"
"Per niente al mondo."
"Allora prendimi per quello che sono."
Guardare il tuo viso, starti accanto, giocare agli amanti, è un modo perverso per assaporare gli ultimi istanti di dolcezza, prima della tempesta.
Mi piacciono le tragedie. Forse, in segreto, piacciono a tutti.
Quando due persone vivono insieme, non riescono ad avere i propri spazi, condividono ogni angolo, ogni metro quadrato, ogni nicchia, ogni ragnatela, ogni parte dell'arredamento. Respirano la stessa aria: quando uno la espira, l'altro la espira.
Ho capito che a volte è la nostra stessa vita a farci sentire in trappola e che possiamo diventare i principali responsabili della nostra prigionia.
Quando sono con te, il resto del mondo, della mia vita, non perde di importanza, semplicemente smette di esistere. [...] Non esiste nient'altro, adesso, nemmeno io. Esisti solo tu.
Esiste qualcosa che possa scalfirti, farti crollare? Probabilmente risponderesti: "Perdere te". Io sorriderei e ti abbraccerei, ma ti crederei solo in parte.
C'era qualcosa che ci univa, una luce segreta nei tuoi occhi, che aspettava solo me e mi sussurrava che eri mio.
"Sembra che tu ti diverta a contraddirmi sempre."
"Davvero?"
"Sì."
"A me non sembra."
"Ci risiamo."