Scritta da: Francesca Borneto
in Frasi & Aforismi (Libri)
Tornare a Kabul era come imbattersi in un vecchio amico e scoprire che la vita era stata impietosa con lui, privandolo di tutto.
dal libro "Il cacciatore di aquiloni" di Khaled Hosseini
Tornare a Kabul era come imbattersi in un vecchio amico e scoprire che la vita era stata impietosa con lui, privandolo di tutto.
Essere guardato e non soltanto visto, essere ascoltato e non soltanto udito.
Era solo un sorriso, niente di più. Una piccola cosa. Una fogliolina in un bosco che trema al battito d'ali di un uccello spaventato.
Amir agha, purtroppo l'Afghanistan della nostra infanzia è morto da tanto tempo. La gentilezza non abita più nel nostro paese ed è impossibile sfuggire alla morte. Kabul è in preda al terrore.
Non sapevo più in che mese o anno fosse successo. Ma il ricordo viveva in me, un frammento di passato perfettamente conservato, una pennellata di colore sulla tela della nostra vita che era diventata vuota e grigia.
Sohrab: "Una volta quando ero molto piccolo, mi sono arrampicato su un albero ed ho mangiato delle mele verdi, acerbe. La pancia mi si gonfiò e divenne dura come un tamburo. Mi faceva male. La mamma mi spiegò che se avessi aspettato che le mele fossero mature, non mi sarebbe successo niente. Così adesso quando desidero molto qualcosa, penso alle mele".
Il sole della primavera scioglie la neve fiocco dopo fiocco...
Forse non è giusto, ma ciò che succede in pochi giorni, a volte in un solo giorno, può cambiare un'intera vita, Amir.