Scritta da: Rea
Ognuno ha il suo modo di essere felice.
Composta giovedì 24 giugno 2010
dal libro "Il mondo nei tuoi occhi. Due storie di un amore" di Loredana Frescura
Ognuno ha il suo modo di essere felice.
Se è vero che abbiamo l'anima, quella di chi è felice si deve allargare e allungare e viene fuori dal corpo come un elastico e rimanere così fuori perché ha tante cose da provare, tanti sentimenti da accarezzare e tante voci da ascoltare. Si fa amare e si fa coccolare come i bambini viziati ed è anche parecchio egoista perché sa che non potrà starci in eterno là fuori a godersi quel cielo e quelle nuove e quel colore che pochi sanno chiamare con il nome giusto, il nome giusto per un colore. Il nome giusto per un viso, per due occhi e per un sorriso. Solo quello conta. Un elastico prima e poi deve tornare.
Non so solo se tu sei per me, cioè non so se tu sei per me per sempre, meglio dire molto, però so che tu sei per me adesso. Adesso, anche dopo per favore, anche domani ti prego, anche dopodomani, ti supplico. Almeno finché sentirò l'odore del pistacchio e i tuoi occhi si allargheranno un po' nel guardarmi come se non riuscissero ad abbracciarmi tutta. E poi? Ci sarà il dolore? Tanto? Insopportabile? Come quando la pancia si contrae e sai che arriva lo spasmo delle mestruazioni e ti devi rannicchiare per arrivare al respiro e corri verso un analgesico per poter magari camminare senza far smorfie in continuazione. Di più? Sarà di più vero?
E poi è come se le nostre labbra sapessero benissimo cosa fare. Come se fossero fatte le une per le altre. Aderiscono perfettamente. Come se non potesse essere che così. E anche la lingua va esattamente dove deve andare.
I tuoi occhi anche senza la luna sono il mondo.
Quando stai negli occhi degli altri allora davvero cominci a conoscerti.
Ho un amore che mi prende stomaco, reni, intestino e fegato. Ho qualcosa che brucia e che consuma.
Davvero. Ti invidio. Forse non è mica amore. E che cavolo. Chi lo vuole l'amore, quello eterno, senza macchia e senza paura? Chi lo vuole? Tutti. E appunto per questo nessuno può averlo. È una specie di utopia. Come raggiungere l'aldilà con le proprie gambe.
L'amore che viene è devastante. Non è solo una tempesta. È una bomba che ti fa rimanere senza udito, né vista; che cancella il senso del tempo. Sparisce ogni cosa. Spariscono i colori e gli odori e i sapori. Sparisce ogni altro essere umano e rimani solo a contemplare il nulla. È terribile. L'amore che viene. È bellissimo. Tutto quello che non è mai stato e tutto quello che verrà è un sogno. L'amore che viene. Non esiste il presente. Niente presente né del modo indicativo né del congiuntivo. Al massimo il condizionale.
Mentono quando dicono che il tempo riesce ad aggiustare tutto. Mentono quando dicono che il peggio è passato e mentono quando affermano con tanta saccenza che d'amore non si muore. Anche nelle canzoni mettono le menzogne.