Scritta da: Marco Dore
Come le corde di una chitarra vibro di sonorità che mi trasportano via... in posti senza età senza nome, è come un sogno immortale.
Composta venerdì 16 settembre 2011
Come le corde di una chitarra vibro di sonorità che mi trasportano via... in posti senza età senza nome, è come un sogno immortale.
Solo cadendo sulle incertezze ci si rialza con le certezze.
Nello specchio non vedo nessuno, nessuno che io voglia.
Tra la polvere diradata vedo delle ombre lontane, sembrano amiche... spero sia così.
Non capisco il perché tutto appaia così distorto e difficile, ma aspetto... l'attesa mi uccide.
È come vivere in una stanza piena di vetri... non sai quando ti ferirai, ma ti ferirai.
Un soffice tappeto sotto al mio corpo fragile ma forte, timido ma sfacciato, brutto ma bello... non fermarti mai alle apparenze saresti ingannato.